Il paradiso e l’inferno esistono davvero? In molti non credono all’inferno né tantomeno al Paradiso, mentre altri tendono più a credere che possa esistere quest’ultimo piuttosto del primo. Per altri l’inferno non può essere eterno, mentre per altri ancora l’inferno altro non è che un’invenzione della Chiesa cattolica, un’illusione. Stessa cosa dicasi per il paradiso. In effetti sembra che per molti anche credenti l’inferno non esiste e si tratti di un’invenzione.
Tanti scrittori, poeti si sono occupati nel corso della loro esistenza di Inferno e Paradiso e nello specifico alcuni hanno dimostrato che effettivamente questi non sono proprio delle invenzioni, ma una verità di fede insegnata dal nostro Signore Gesù Cristo, dal Nuovo Testamento, dalla sacra tradizione ed alcuni concili, soprattutto per quanto riguarda il paradiso.
Ad occuparsi di questo tema piuttosto vasto e ampio è stato Mohandas Gandhi, comunemente noto come Mahatma, che letteralmente significa grande anima, il quale fu un grande politico, filosofo e avvocato indiano nonché uno dei pionieri e tecnici delle satyagraha, ovvero la resistenza all’oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l’India all’indipendenza.
Con le sue grandi azioni Gandhi, pare abbia ispirato molti movimenti di difesa dei diritti civili e personalità come Martin Luther King, Nelson Mandela.Per Gandhi l’uomo nel corso della sua esistenza ha un solo obiettivo, quello di cercare di avvicinarsi il più possibile alla verità che per lui è Dio. Per Gandhi esiste davvero l’inferno e il paradiso e come vengono vissuti dallo stesso? Per spiegare la sua visione riguardo l’inferno e il paradiso, Gandhi scrisse un saggio intitolato “Il Paradiso è l’inferno”
Il paradiso e l’inferno: visione di Mahatma Gandhi
Questo recita:
Un sant’uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese:
“Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l’Inferno”.
Dio condusse il sant’uomo verso due porte. Ne aprì una e gli permise di guardare all’interno. C’era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant’uomo sentì l’acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall’aspetto livido e malato. Avevano tutti l’aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po’, ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano accostare il cibo alla bocca.
Il sant’uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: “Hai appena visto l’Inferno”.
Dio e l’uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l’aprì. La scena che l’uomo vide era identica alla precedente. C’era la grande tavola rotonda ed il recipiente che gli fece venire l’acquolina in bocca. Le persone intorno alla tavola avevano anch’esse i cucchiai dai lunghi manici. Questa volta però erano ben nutrite e conversavano felici tra di loro, sorridendo.
Il sant’uomo disse a Dio: “Non capisco!”
“È semplice” – rispose Dio – “essi hanno imparato a nutrirsi reciprocamente, gli uni con gli altri. I primi invece pensano solo a loro stessi.”
La morale di questa storia è semplicemente una, ovvero che l’inferno e il paradiso in realtà esistono e sono perfettamente uguali nella struttura. Esiste però una differenza tra Inferno e Paradiso è questa la portiamo sostanzialmente dentro di noi.
Se avete trovato interessante questa notizia, condividetela sui social con i vostri amici e continuate a seguirci.
Il paradiso e l’inferno esistono davvero? In molti non credono all’inferno né tantomeno al Paradiso, mentre altri tendono più a credere che possa esistere quest’ultimo piuttosto del primo. Per altri l’inferno non può essere eterno, mentre per altri ancora l’inferno altro non è che un’invenzione della Chiesa cattolica, un’illusione. Stessa cosa dicasi per il paradiso. In effetti sembra che per molti anche credenti l’inferno non esiste e si tratti di un’invenzione.
Tanti scrittori, poeti si sono occupati nel corso della loro esistenza di Inferno e Paradiso e nello specifico alcuni hanno dimostrato che effettivamente questi non sono proprio delle invenzioni, ma una verità di fede insegnata dal nostro Signore Gesù Cristo, dal Nuovo Testamento, dalla sacra tradizione ed alcuni concili, soprattutto per quanto riguarda il paradiso.
Ad occuparsi di questo tema piuttosto vasto e ampio è stato Mohandas Gandhi, comunemente noto come Mahatma, che letteralmente significa grande anima, il quale fu un grande politico, filosofo e avvocato indiano nonché uno dei pionieri e tecnici delle satyagraha, ovvero la resistenza all’oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l’India all’indipendenza.
Con le sue grandi azioni Gandhi, pare abbia ispirato molti movimenti di difesa dei diritti civili e personalità come Martin Luther King, Nelson Mandela.Per Gandhi l’uomo nel corso della sua esistenza ha un solo obiettivo, quello di cercare di avvicinarsi il più possibile alla verità che per lui è Dio. Per Gandhi esiste davvero l’inferno e il paradiso e come vengono vissuti dallo stesso? Per spiegare la sua visione riguardo l’inferno e il paradiso, Gandhi scrisse un saggio intitolato “Il Paradiso è l’inferno”
Il paradiso e l’inferno: visione di Mahatma Gandhi
Questo recita:
Un sant’uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese:
“Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l’Inferno”.
Dio condusse il sant’uomo verso due porte. Ne aprì una e gli permise di guardare all’interno. C’era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant’uomo sentì l’acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall’aspetto livido e malato. Avevano tutti l’aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po’, ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano accostare il cibo alla bocca.
Il sant’uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: “Hai appena visto l’Inferno”.
Dio e l’uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l’aprì. La scena che l’uomo vide era identica alla precedente. C’era la grande tavola rotonda ed il recipiente che gli fece venire l’acquolina in bocca. Le persone intorno alla tavola avevano anch’esse i cucchiai dai lunghi manici. Questa volta però erano ben nutrite e conversavano felici tra di loro, sorridendo.
Il sant’uomo disse a Dio: “Non capisco!”
“È semplice” – rispose Dio – “essi hanno imparato a nutrirsi reciprocamente, gli uni con gli altri. I primi invece pensano solo a loro stessi.”
La morale di questa storia è semplicemente una, ovvero che l’inferno e il paradiso in realtà esistono e sono perfettamente uguali nella struttura. Esiste però una differenza tra Inferno e Paradiso è questa la portiamo sostanzialmente dentro di noi.
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