La nostra generazione andrà in pensione a 69 o 73 anni secondo le statistiche Cgil, con un assegno davvero molto basso. Avendo analizzato il PIL, il tasso di inflazione, disoccupazione e lavori discontinui, questo è quanto emerge dai dati.
Le persone che oggi sono precarie, che lavorano in modo discontinuo per colpa del lavoro assente o del lavoro part time, potrebbero andare in pensione verso i 73 anni di età, con un assegno minimo.
Andare in pensione
Se, invece, volete andare in pensione a 69 anni, si dovranno raggiungere i 20 anni di lavoro a tempo pieno: inoltre, dovranno avere uno stipendio annuale di circa 15 mila euro l’anno. In ogni caso, l’assegno sarà poco superiore ai 687 euro previsti.
L’analisi si è basata su una crescita del PIL di circa l’1%, mentre il tasso di inflazione è stato fissato al 2%. Dunque, potrebbe ancora esserci una “speranza” di piccoli cambiamenti. La simulazione che si basa anche sulle Leggi Fornero, sull’aumento dell’aspettativa di vita e purtroppo sul lavoro discontinuo e saltuario, specchio attuale del nostro paese.
Maurizio Landini, il segretario della Cgil, aveva affermato più volte che ci sarebbe bisogno di un provvedimento, una riforma che possa superare la Legge Fornero sulle pensioni. Le stime Istat – e non solo – affermano che molti giovani potrebbero andare via dall’Italia nei prossimi 40 anni.
I dati Cgil
Pasquale Tridico, il presidente dell’Inps, aveva fatto sapere di sperare in un fondo integrativo pensionistico. Questa era la proposta dell’Inps, per contrastare le tarde pensioni e soprattutto gestire i fondi in modo accurato.
La Cgil insiste sul garantire ai giovani di oggi una pensione dignitosa, istituendo magari un fondo che possa permettere ai precari di accedere a un fondo pensionistico quantomeno equo. Inoltre, sarebbe un bene contrastare il meccanismo dell’aspettativa vita, che obbliga ad andare in pensione dopo i 70 anni.
L’analisi Cgil, dunque, non prevede un futuro roseo per i lavoratori. Lavoro basso o in nero, mancante, stipendi dimezzati, part time discontinui potrebbero mettere a dura prova le future pensioni. Solo una parte potrebbe accedere a una pensione più dignitosa, ovvero coloro che saranno riusciti ad avere una carriera più stabile e continua.