Fabio Provenzano, il papà di Francesco Provenzano responsabile dell’incidente di Alcamo, stava guidando mentre registrava con lo smartphone un video in diretta su Facebook. Il video, poi rimosso dai social così come il profilo di Provenzano, è stato girato pochi istanti prima dell’incidente all’altezza di Alcamo. Ha provocato la morte del ragazzino di 14 anni e ridotto in gravi condizioni lo stesso padre e il figlio minore.
E’ stata colpa di quel video da mostrare agli altri sui social network che ora il figlio più grande è volato tra gli angeli e il figlio più piccolo invece lotta ancora tra la vita e la morte e se riuscirà a sopravvivere avrà le gambe amputate per sempre.
Incidente di Alcamo
Per portare Fabio Provenzano dall’ospedale di Partinico al Villa Sofia di Palermo è stato necessario l’intervento dei Carabinieri, come riportato anche da Custonaci Web.
L’intervento dei militari, a quanto si apprende, è stato richiesto per evitare che i parenti dell’ex moglie dell’uomo gli si scagliassero contro. Lo ritengono responsabile della morte del figlio Francesco e delle gravi condizioni in cui versa Antonino, il bambino di nove anni che ha riportato danni cerebrali ritenuti irreversibili dai medici del Trauma Center dell’ospedale di Palermo.
La ex moglie ed i suoi parenti lo ritengono responsabile di quanto accaduto e minacciano di fargliela pagare molto cara. Secondo loro è l’unico vero colpevole di quanto accaduto e si dicono convinti che se l’uomo non si fosse distratto per uno stupido video da mettere sui social non sarebbe successo niente.
Insulti anche sui social
Intanto fioccano gli insulti anche sui social. Sono in tanti a considerare Fabio Provenzano l’unico vero responsabile di tutto, quello che avrebbe dovuto stare attento alla strada e guidare con prudenza, prendersi cura dei suoi figli.
In tanti dicono che perdere il controllo della macchina solo per un video da postare sui social network è una cosa senza senso. Un padre che vuole bene ai suoi figli non si prende questo rischio e questa responsabilità.
Sono in tanti ad augurargli le cose più indicibili ma forse adesso che un figlio è deceduto e l’altro è in bilico tra la vita e la morte con le gambe amputate è già lui stesso a sentire come un macigno sul cuore. Niente e nessuno potranno mai alleviare, la sua condanna è già scritta.