Infarto del miocardio e batterio intestinale, un nuovo studio avanza l’ipotesi che questi siano correlati. A compiere questo studio molto interessante è stato un team di ricercatori italiano. Nello specifico hanno lavorato a questo progetto gli scienziati dell’Università Sapienza di Roma e del Policlinico Umberto I.
Questi hanno anche collaborato con i colleghi dell’IRCCS NeuroMed di Pozzilli, dell’Istituto di Cardiologia presso l’Università del Sacro Cuore di Roma e dell’Unità di Cardiologia Interventistica dell’Ospedale Santa Maria.
Questi, avrebbero scoperto come il batterio intestinale Escherichia coli, andrebbe a favorire l’insorgenza dell‘infarto del miocardio. La ricerca si trova adesso pubblicata sulla rivista specializzata European Heart Journal.
Infarto del miocardio favorito dal batterio Escherichia coli
Nel corso di questi studi, gli scienziati avrebbero trovato il microorganismo nei circolo sanguigno dei pazienti infartuati. La cosa peggiore è che questo sarebbe stato ritrovato anche nelle arterie ostruite che poi hanno determinato l’infarto.
I batteri che circolano all’interno del nostro organismo, si vanno ad accumulare nei trombi che causano poi l’ostruzione coronarica e di conseguenza l’infarto. Questa scoperta made in italy assume un’importanza straordinaria.
Il motivo? Pare che questo studio apra le porte ad un vaccino che pare possa andare a colpire l‘Escherichia coli, prevenendo così l’infarto. Questo studio innovativo, andrebbe anche a favorire le terapie da poter somministrare durante la fase più acuta.
Lo studio
Gli scienziati e ricercatori sono giunti a questi risultati dopo avere attenzionato la condizione di circa 150 persone che ovviamente sono state coinvolte nello studio. Questi sono stati suddivisi in tre gruppi composti da 50 individui ciascuno.
In uno i pazienti con infarto in corso, nel secondo cardiopatici non infartuati e nel terzo controlli sani. E’ stata messa a confronto la carica batterica ed i risultati sono stati soddisfacenti.
Questa era superiore nei pazienti colpiti da infarto rispetto a quella degli altri due gruppi. “La nostra scoperta è coerente con quella di altri ricercatori in Usa che hanno trovato diversi batteri intestinali nel sangue di pazienti infartuati”, ha dichiarato il Professor Violi.
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