Infermiera aggredita a sputi in faccia: “Adesso abbiamo paura”. Dopo quanto avvenuto a Pisa, adesso arriva un altro messaggio, una infermiera aggredita nel Distretto Sanitario di Mestre, proprio quando l’Italia lotta contro il Coronavirus.
Il fatto è avvenuto nella giornata di ieri, intorno alle 13, quando l’infermiera aveva appena finito il suo turno. Già provata e stanca dalla giornata lavorativa, la donna si è ritrovata in una situazione al limite. Un fatto che non dovrebbe mai accadere.
Ha raccontato subito la sua situazione ai responsabili, dove ha trovato solidarietà e appoggio. Infatti, ha preso le sue parti la dottoressa Raffaella Micheli, la referente del Distretto Sanitario di Via Cappuccina a Mestre, come riporta Leggo.
La lettera, infatti, narra l’avvenuto nel dettaglio. La dottoressa ha immediatamente preso le difese e le parti dell’infermiera, che ha vissuto una situazione difficile, in un ambiente già stressante. Di seguito, gli stralci della lettera.
Infermiera aggredita al distretto sanitario di Mestre
“Abbiamo sempre saputo che la zona non gode di buona fama”, scrive la dottoressa al Sindaco. “Siamo dotati di una sorveglianza privata, condivisa con l’Ulss 3, che copre tutta la giornata. Alle 13 una delle nostre infermiere ha subito un’aggressione mentre usciva dal cancello carraio con l’auto.
Purtroppo è necessario aprire il finestrino dell’auto per suonare alla guardia per l’apertura del cancello, e di questo ha approfittato una di queste persone per affacciarsi e sputare in faccia alla nostra dipendente. Ovviamente è stata chiamata subito la polizia e nel pomeriggio verrà sporta formale denuncia».
Questo è quanto si legge dalla lettera inviata al Primo Cittadino. Un fatto che non dovrebbe in alcun modo verificarsi. L’episodio ovviamente ha preoccupati il personale. Ammettono che la situazione è difficile, quasi ingestibile. “Ci ha fatto male, adesso abbiamo paura.”
Oltre al Coronavirus, devono subire delle intimidazioni. In un momento simile, di massima difficoltà per l’Italia intera, è quanto mai importante garantire il lavoro e la protezione, oltre che la sicurezza, di tutti i lavoratori.
Nella struttura, infatti, lavorano 18 donne, che alternano i turni. Quando arrivano in ambulatorio, non c’è nessuno. Cercano di dare una mano, di aiutare, di esserci in ogni momento e occasione, per fare davvero la differenza e sconfiggere l’epidemia di Coronavirus.
Onore a tutti gli infermieri, i medici e gli operatori socio sanitari, il personale sanitario che in queste ore salvano tante anime e combattono il Coronavirus.