Inps scrive ad un morto. Quanto accaduto alla famiglia di un ingegnere ha davvero dell’incredibile e mostra lo stato in cui versa la burocrazia italiana e in particolare l’Istituto di previdenza sociale. Qualche giorno fa i familiari del Signor Franco hanno ricevuto la seguente lettera da parte dell’INPS:
“Gentile Signore, le comunichiamo che lei è decaduto dal diritto alla pensione di cittadinanza per le seguenti motivazioni: è deceduto“. Tuttavia, “lei potrà recarsi presso i nostri uffici per ricevere ulteriori chiarimenti e inoltre, entro 30 giorni dal ricevimento della presente, potrà proporre istanza motivata di riesame”. Sembra uno scherzo ma è tutto vero.
La storia è stata portata a galla da Il Tempo. Il signor Franco aveva lavorato diversi anni in Germania mettendo da parte pochi contributi. Così aveva chiesto aiuto richiedendo ed ottenendo la pensione di cittadinanza nel 2019. Come di consueto ogni 12 mesi avrebbe dovuto consegnare la documentazione necessaria per il rinnovo del sussidio dimostrando di avere ancora i requisiti per percepirlo.
Inps scrive ad un morto, la spiacevole sorpresa della famiglia nella cassetta della posta
Quasi due mesi fa l’istituto guidato da Pasquale Tridico ha preso atto della morte e ora ha scritto lo stesso al titolare dell’assegno per avvertirlo che non ne avrà più diritto. Nella comunicazione, firmata dal direttore Angelo Franchitti, si precisa anche che “contro il presente provvedimento può proporre azione giudiziaria nelle forme di rito e nei previsti termini di legge, dandone notifica a questa Sede”.
Peraltro si legge nell’articolo pubblicato da quotidiano romano l’uomo deceduto oltre 2 mesi fa è ancora in attesa di sepoltura.
La cremazione è stata fatta dopo due mesi e da tre settimane i congiunti aspettano la consegna delle ceneri. Ieri l’ultima sorpresa nella cassetta della posta del palazzo in cui abitava Franco. Alla fine della missiva l’istituto di previdenza non ha dimenticato anche di inviare al morto “distinti saluti”.