Un dolore grandissimo quello che tutto l’Abruzzo sta vivendo per la scomparsa prematura e inaspettata dell’orso simbolo del parco Juan Carrito. Quest’ultimo nel corso degli anni era riuscito a conquistare e a farsi amare da tutti i residenti della zona e i turisti che ogni anno venivano a vederlo.
Era ormai una vera e propria mascotte per tutto il Parco Nazionale d’Abruzzo, Molise e del Lazio. Purtroppo però, nei giorni scorsi il nostro amato orso marsicano ha perso tragicamente la vita investito da una vettura che, ha dichiarato di averlo visto sbucare all’improvviso in mezzo alla corsia.
L’animale infatti, sembrerebbe aver perso la vita nei pressi di Castel di Sangro senza che nessuno abbia potuto far qualcosa per salvarlo.
Una tragedia che nessuno si sarebbe mai aspettato e che, nei giorni scorsi ha così lasciato un grandissimo vuoto in tutte le persone che, con gli anni avevano imparato ad amarlo.
Juan Carrito, è morto investito l’orso mascotte del Parco Nazionale d’Abruzzo

L’incidente che ha provocato la morte dell’orso è avvenuta nel pomeriggio di lunedì 23 gennaio proprio all’uscita della galleria sulla statale 17. A comunicare per primo la sua scomparsa prematura è stato proprio Giovanni Cannata nonché presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise attraverso il suo profilo social.
Sul posto a distanza di diverse ore sono intervenuti i carabinieri forestali e gli addetti del Parco che, fino alla fine hanno cercato di salvargli la vita. Purtroppo però, il forte impatto contro la vettura ha provocato la sofferente morte di Juan Carrito proprio come riportato dal direttore del Parco.
Subito dopo la sua morte sono il presidente Giovanni Cannata ha mostrato tutto il suo dolore affermando sui social: “Non ci sono parole per quello che è successo. Juan Carrito era un orso problematico ma al Parco abbiamo fatto di tutto, contro tutto e tutti, per dargli una chance e farlo rimanere libero”.
“Ora ci ha lasciato. Stasera siamo tutti un po’ più poveri perché se ne è andato uno di famiglia” ha terminato il direttore del Parco. Un grandissimo vuoto incolmabile che, tutto il parco e tutt’Italia porterà nel cuore.