La storia del piccolo Julen Rosellò, deceduto nel pozzo a Malaga, potrebbe avere un risvolto che nessuno si aspettava e che ci lascia senza parole.
David Serrano, l’avvocato della famiglia Rosellò, ha infatti accusato i soccorritori di avere ucciso Julen: hanno presentato una tesi alquanto schiacciante.
Oltre alla tesi, l’avvocato ha aggiunto dei dettagli che fanno riflettere e getterebbero numerose ombre sull’operato dei soccorritori. Tra i dettagli pare che sia incriminata la busta di caramelle che il piccolo aveva in mano.
Stando a quanto riporta l’avvocato, dopo la caduta, la busta con le caramelle era rimasta in superficie. Solo in seguito, per colpa degli interventi, la busta è caduta nel pozzo.
Tuttavia, la busta non ha raggiunto la profondità di superficie in cui si trovava il piccolo. Un’ulteriore accusa, ancor più grave, pone i soccorritori in una situazione estremamente delicata.
Infatti, durante la prima ricerca, i soccorritori si sono serviti di picconi con telecamere annesse. L’autopsia ha riportato che Julen è deceduto a seguito di un trauma cranioencefalico.
L’avvocato sta cercando di dimostrare come l’utilizzo del piccone da parte dei soccorritori abbia in effetti potuto influire sulla sua morte.
Ne consegue che il piccolo potrebbe essere sopravvissuto alla caduta. Una notizia, dunque, agghiacciante, che getta numerose ombre sulla scomparsa di questo piccolo angelo.