Kledi Kadiu torna a raccontare la crescita di suo figlio Gabriel che, negli ultimi anni ha dovuto affrontare non poche difficoltà. Il famoso ballerino nonostante non stia più al centro dei gossip, della televisione e dei palcoscenici continua il suo lavoro d’insegnante all’interno della scuola di ballo.
Non sono stati anni facili per lui e per la sua famiglia che, ha dovuto affrontare i problemi di salute del suo amato bambino. Quest’ultimo fin dalla nascita ha riscontrato diversi problemi che hanno poi portato a complicazioni significative.
A parlarne dopo svariato tempo è stato proprio il professore di ballo, all’interno delle pagine del settimanale Diva e Donna. Senza ulteriori indugi, andiamo a riportarvi l’intervista di Kledi, in cui parla di quel periodo molto difficile.
Kledi Kadiu, le condizioni di salute del figlio Gabriel
All’interno della sua intervista, Kledi tocca svariati argomenti, tra i primi c’è ovviamente la danza. Riguardo a questo argomento, ha voluto raccontare di come i ballerini di oggi siano differenti dai ballerini dei suoi tempi.
“Oggi sono un po’ apatici. Non hanno “fame”. Quando alla loro età io e i miei compagni entravamo in sala prove, cominciavamo subito a fare esercizi e l’insegnante ci trovava già sudati. Oggi quando entro li trovo seduti”. Queste sono state le sue prime dichiarazioni.
Successivamente, ha raccontato uno dei suoi sogni nel cassetto: “Il mio sogno sarebbe condurre So you think you can dance: è diverso sia da Amici che da Ballando con le Stelle, che pure ho condotto in Albania alla prima edizione”.
Durante l’intervista, era presente la piccola Lea, di soli 8 anni: “Per ora è la mia piccola assistente. Le piace l’hip hop, ma i suoi sogni cambiano di continuo. E io non le faccio alcuna pressione”.
Successivamente, ha parlato di Gabriel: “Undici giorni dopo il parto ha avuto una meningite. Una persona ci aiuta ad assisterlo. Ora lo sta seguendo Antonio Tripodo, con un metodo davvero sorprendente: “Cuevas Medek Exercises”. Dopo solo due sedute Gabriel, sollecitato, è già in grado di tenere la testa dritta. Però bisogna fare la terapia molto presto. Ci sono famiglie che nascondono i propri figli, questo mi dispiace. Bisogna sperare sempre in un miglioramento”.