La Campania resta zona arancione. Venerdì sera il ministro della Salute al termine del consueto report settimanale aveva declassato anche la Regione Campania in zona gialla, almeno fino al 24 dicembre. Da quella data infatti scatterà il nuovo decreto del governo che di fatto ha sancito un’Italia in zona rossa nei festivi e prefestivi fino al 6 gennaio. Negli altri giorni ci sarà una zona arancione nazionale.
Ma ieri pomeriggio è arrivata una nuova ordinanza del governatore della Campania Vincenzo De Luca. L’ordinanza ha confermato la regione in zona arancione fino al 24 dicembre.
Nell’atto, il numero 98 del 19 dicembre, firmato dal presidente Vincenzo De Luca, sono previste altre misure di prevenzione e contenimento del contagio da Covid-19. Per le attività di ristorazione sono previsti i ristori stabiliti a livello nazionale: quindi non ci saranno soldi della Regione.
“La Campania non cambia colore, rimane come è adesso: arancione. Fino al 24, poi si adottano le misure anti-Covid nazionali”. E’ stato questo il commento di De Luca, in riferimento al passaggio della regione, a partire da oggi, in fascia gialla.
La Campania resta zona arancione: la protesta dei ristoratori
Confermate quindi tutte le misure vigenti alla data odierna per effetto del DPCM statale del 3 dicembre nonché dell’ordinanza regionale n. 96 del 10 dicembre 2020 su controlli degli arrivi e limitazioni alla mobilità sul territorio regionale.
Quindi si legge nell’ordinanza vigerà il divieto per i bar e gli altri esercizi di ristorazione, dalle ore 11 del mattino, di vendita con asporto di bevande alcoliche e non alcoliche. Per tutto l’arco della giornata, divieto di consumo di cibi e bibite, anche non alcoliche, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, ivi comprese le ville e i parchi comunali.
Per tutti gli esercizi commerciali, obbligo di misurazione della temperatura corporea agli avventori all’ingresso dei propri locali. Inibire l’ingresso laddove la temperatura risulti superiore a 37,5 °.
Raccomandazione ai Comuni e alle altre Autorità competenti di intensificare la vigilanza e i controlli sul rispetto delle disposizioni vigenti, in particolare nelle zone della cosiddetta movida.
Purtroppo questa nuova ordinanza ha scatenato le proteste soprattutto dei ristoratori che erano pronti a riaprire.