La dottoressa Anna Caterina Milanetto a distanza di settimane dalla morte di Gianluca Vialli ha voluto rivelare uno dei momenti più importanti mai vissuti insieme a lui. La scomparsa dell’ex campione ha segnato per sempre una parte fondamentale del calcio e un pezzo di cuore di milioni di italiani.
La sua lunga battaglia contro la malattia è stata di grandissimo esempio a tante persone nella sua stessa situazione. Il suo coraggio, la sua grinta, la sua determinazione ma anche la sua dolcezza, sono stati per anni sinonimo di grande icona che ora ha lasciato un grandissimo vuoto.
A raccontare la bontà di Vialli all’interno di una lunga intervista è la dottoressa Caterina Milanetto che ha preso parte all’equipe che opero il campione. La 38 enne è un medico chirurgo e ricercatrice all’interno del Policlinico nonché una dei maggior esperti padovani per quanto riguarda il tumore al pancreas.
Quest’ultima a distanza di settimane dalla scomparsa di Gianluca, ha così ricordato il loro primo incontro datato 2017. Prese parte all’equipe che operò l’ex campione ricordando ancora il suo sguardo, un vero e proprio esempio per tantissime persone.
La dottoressa Milanetto, il ricordo di Gianluca Vialli

A Milanetto intervistata da Il Messaggero ha così affermato che: “Ricordo lo sguardo profondo e al tempo stesso preoccupato di Vialli che cercava dal professor Zerbi che era accanto al suo letto qualche segnale di rassicurazione. Quegli occhi denotavano al tempo stesso timore e speranza”.
“La moglie Cathryn è una donna molto bella, educata. Discreta con il personale dell’ospedale milanese, che non lo lasciava un attimo e che è stata fondamentale per il suo recupero. Trovo Vialli un valido modello per affrontare la malattia”.
“Oltre all’attività di reparto, svolgo anche quella ambulatoriale, dove vedo ogni giorno, persone che sono affette da tumore al pancreas, ma anche soggetti che hanno una familiarità con questa malattia, che come detto è operabile solo per il 20% dei casi, anche se la scienza sta facendo progressi” spiega la dottoressa.
La Milanetto ha poi terminato affermando: “Vialli se ne accorse perché ebbe un attacco itterico, il suo coraggio e la sua vicenda sono sicuramente uno stimolo per molti pazienti, che mi dicono: se si è ammalato lui che era un grande campione ed è riuscito a sconfiggere il tumore al pancreas, perché non posso farcela anche io? E davvero penso sia da indicare a modello per tante persone che combattono contro la malattia il suo approccio responsabile”.
LEGGI ANCHE: Ciro Ferrara, il ricordo di Vialli in un vecchio biglietto: “Fa troppo male”
Vialli è stato per tantissimi un vero e proprio esempio di grande coraggio, di bontà ma anche di determinazione che fino alla fine lo hanno accompagnato nella sua lunga battaglia.