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Home » test » La lettera a sorpresa di Nonna Alba…Bellissima, Da Leggere

La lettera a sorpresa di Nonna Alba…Bellissima, Da Leggere

Cettinella da Cettinella
25 Aprile 2016
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Quando ho annunciato ai miei genitori che mi sarei sposato, mia madre, una volta ripresasi dallo shock, è scesa in cantina e ne è riemersa poco dopo, portando con sé una scatola di latta, una di quelle che ti regalano a Natale con dentro biscotti zuccherosi al burro e vaniglia.
“Tu vai di là un attimo”, ha ordinato a mio padre che ha obbedito perché, dopo trent’anni di matrimonio, finalmente ha capito che con mia madre ogni resistenza è futile, se non dannosa. Lei si è seduta di fronte a me e ha aperto la scatola, che non conteneva nessuno dei biscotti ritratti sull’esterno della confezione.
“Quando sei nato” mi ha spiegato, “tutti i parenti e gli amici ci portarono regali d’ogni genere, tra i quali abbondarono le solite catenine d’oro e braccialetti che nessun bambino normale poi vuole indossare. Tua nonna no.
Sai che la nonna Alba è sempre stata un bastian contrario, e va beh, sia io che te abbiamo ereditato quel suo gene strafottente e mordace, che ci vuoi fare? Comunque… La nonna venne a guardarti in ospedale, e rimase in silenzio. Le chiesi, cos’hai mamma? ‘Mah! Mi domandavo, che ne sarà di questo bambino’, disse. Lei già pensava a trent’anni più in là, aveva già saltato a piè pari l’infanzia e i capricci della gioventù e stava cercando di indovinare che lavoro avresti fatto, che tipo di uomo saresti diventato, che razza di donna ti avrebbe domato, perché sai, per lei era inaccettabile che una donna non fosse un generale, almeno in casa.”
Si è fermata e si è tolta gli occhiali per asciugarsi gli occhi che le si erano inumiditi. Mia madre pare a tutti un muro marmoreo di forza, ma chi la conosce sa che davanti ai ricordi si sbriciola come un biscotto immerso nel latte. Le emozioni sono contagiose e mi sono spostato leggermente sul divano, deviando il mio sguardo per non venir attaccato dallo stesso torrente di commozione.
“Mamma mi sposo, mica vado al fronte… Non è che mi devi raccontare della nonna adesso”, ho cercato di minimizzare, e l’emozione le si è asciugata immediatamente sulle labbra.“Non essere sciocco, un matrimonio può essere molto peggio della guerra” ha risposto, poi ha sorriso. “Va beh, ascolta, che ti devo raccontare un attimo della nonna, e poi devo andare a riordinare in cucina.”
“Ti sto ascoltando.”
“Va bene. Allora dicevo, tutti arrivavano a casa a farci i complimenti, anche se eri un bambino bruttino, te lo dico così perché tanto sei diventato un bel ragazzo, per cui che importanza ha? Però eri proprio bruttino, rachitico e pieno di peli sulla faccia, Dio mio, un piccolo scimpanzé sarebbe stato più roseo. Va beh, tutti dicevano lo stesso: ‘Ma che bello!’ ‘Che carino!’ magari chi si trovava un po’ spiazzato diceva solo: ‘Com’è piccolo!’, che non era che un dato di fatto. Comunque, a me sembravi bellissimo. E tutti che portavano ‘sti regali inutili. Ricordi la spilla bruttissima a forma di caramella dorata? Ecco, era uno di quelli. Non sto neanche a raccontarti cosa ti regalarono per il battesimo, al quale peraltro tua nonna si oppose con tutta la sua forza. Ma che ci vuoi fare, le convenzioni sono convenzioni, uno le accetta anche se non ci crede. Allora, tua nonna non mi portò neanche un calzino fatto a mano, una bavaglia comprata al mercato, un berrettino rubato. Niente. Alla fine le dovetti chiedere, ma mamma non sei contenta di avere un nipotino? Non gli prendi neanche un regalo? E lei mi disse che un regalo l’aveva preso molto tempo prima della tua nascita, ma quando ti aveva visto ci aveva ripensato e te ne stava preparando un altro. Io ci rimasi male. Però dopo tre settimane, arrivò a casa tutta contenta e mi diede questa.”
Mia madre infilò la mano nella scatola di latta senza biscotti e ne estrasse una busta con sopra il mio nome scritto a mano: Per Luca Mariani da parte di tua nonna Alba che non è fuori di testa come tutti dicono.
“Non devi leggerla adesso” ha continuato mia madre. “Portala a casa.”
“Ma cos’è?”
“Il regalo di tua nonna per la tua nascita.”Siamo scoppiati entrambi a ridere. “Mi ha chiesto di dartela prima del tuo matrimonio. Io non l’ho letta. Aprila a tuo rischio e pericolo.”
Sono tornato a casa da Margherita, ma non le ho detto niente di quel regalo, e la sera ho aspettato che uscisse con le sue amiche per poi chiudermi in camera a leggere. Ho aperto la busta come se avessi per le mani un reperto storico. Dentro c’erano dei foglietti da bloc-notes a quadratini, spiegazzati e ingialliti dal tempo.
“Caro Luca,
ti scrivo queste righe che sei ancora piccolissimo e spero che tu cresca sano e impari a leggere perché non mi piace sprecare tempo, e questa lettera mi ha preso un sacco d’energie, che tu lo creda o meno. Ho voluto scriverti perché secondo me questo è il regalo più utile che io ti possa fare. Un giocattolo di plastica lo dimenticheresti, una camiciola all’uncinetto prima o poi si sfalderebbe, e non mi restano che le parole.Non so che razza di bambino sarai, se farai impazzire tua madre o sarai obbediente, se ti piacerà stare in compagnia o preferirai giocare da solo. Qui però voglio darti consigli per l’età adulta, perché è lì che si compiono gli errori più gravi, alla faccia della maturità. Spero che questi consigli ti arrivino prima che tu t’imbarchi nella vita matrimoniale. Devi ascoltare quello che ho da dire perché, anche se io e te abbiamo vissuto in epoche diverse, io ho più esperienza di quanta tu ne abbia. Ora ascoltami bene.
1. Spero che tu abbia trovato una sposa che sappia ascoltarti senza interrompere e che sappia risponderti a dovere senza alzare la voce. La fiamma irascibile che brucia nella nostra famiglia può essere facilmente placata da una persona che sa adoperare la calma.
2. Quando sarai tentato da altre donne, com’è costume tra i tuoi parenti uomini, lascia perdere. Una donna è più che sufficiente per un uomo, perché i maschi non sanno fare due cose allo stesso tempo. Non andare a impegolarti in situazioni che ti faranno solo cascare i capelli dall’ansia: la calvizie arriverà senza doverla affrettare con comportamenti idioti. Se il desiderio di trovare qualcun altro riaffiora con costanza, allora non sei sposato alla persona giusta. Divorzia e ricomincia da capo, cosa che senz’altro tra vent’anni sarà più facile di quanto non sia ora. Non c’è vergogna nell’aver sbagliato. C’è vergogna nel sbagliare e non imparare dai propri errori, per cui scegli una donna futura con più cautela.
3. Se sei uno di quegli uomini col fuoco nelle mutande, cancella tutti i piani e non sposarti. Passa la vita assecondando i tuoi desideri e divertiti, senza l’ancora di una moglie tradita intorno al collo. Passa per tutti i letti che vuoi fino alla sazietà, ma metti via i tuoi risparmi e preparati a una terza età in solitudine, perché i Dongiovanni fanno solo figli intrisi di rancore che ti lasceranno a macerare nella vecchiaia senza sensi di colpa.
4. Non finire mai la giornata con una lite. L’antidoto è la risata. Non t’impegolare mai in discussioni che non possano essere sbrogliate con una battuta. Se la tua futura moglie non lo sa, insegnaglielo. Se non lo vuole imparare, scappa.
5. Non sposare una donna che ama le liti. Le liti consumano la corda che tiene insieme due persone, e prima o poi la spezza. Se la tua donna ama discutere e usa come giustificazione il fatto che è una persona piena di passione, lascia che si consumi nella sua passione e tu scappa. La rabbia non è passione. L’insofferenza non è passione. L’inalberarsi non è passione. La passione è passione, ed è qualcosa di costruttivo, e non deve prosciugare l’amore.
6. Sposa una donna che ti possa far crescere, non una donna che ti faccia rimpicciolire. Siamo ancora scimmie, e abbiamo bisogno di qualsiasi cosa ci aiuti a migliorare, e una coppia deve fare ciò, l’una per l’altro: darsi una mano a espandere i propri orizzonti. Altrimenti, non ne vale la pena.
E infine, ricorda: il matrimonio non è roba per deboli. Il resto lo scoprirai da te.
Tua nonna Alba, che ha sempre ragione.
Sono rimasto con le paginette da bloc-notes in mano, in una nebbia di pensieri, immaginando la nonna scrivere al tavolo della sua cucina sempre in disordine. Ho immaginato la punta della penna fare un buco sulla carta là dove aveva scritto con più enfasi, e la pagina rimanere attaccata alla tovaglietta plastificata unta. Ho rimesso i fogli nella busta, ma prima che potessi iniziare a pensare, ho notato che dentro c’era qualcos’altro: una busta più piccola, piegata in due. Su di essa, mia nonna aveva scritto: Alla futura moglie di Luca.
Non l’ho aperta ma, quando Margherita è rientrata, le ho spiegato cos’era e gliel’ho consegnata. Ho studiato la sua espressione mentre la leggeva, aspettandomi un sorriso, ma il suo volto si è fatto serio. Dopo un istante, mi ha guardato e mi ha detto: “Tua nonna dev’essere stata una donna molto piacevole.”
Poi ha posato la lettera sul tavolo ed è andata a cambiarsi. Confuso, ho preso la lettera tra le dita, aspettandomi un decalogo simile al mio. Invece, la lettera indirizzata alla mia futura moglie conteneva solo poche righe:
Cara futura signora Mariani,
Tu non mi conosci ma voglio solo chiederti una cosa: credi ai fantasmi? Dovresti farlo. Perché se mai ti verrà in mente di tradire mio nipote, se mai ti stuferai di lui, se mai smetterai di sforzarti affinché questa relazione funzioni, allora puoi stare certa che il mio fantasma di farà visita, e non sarà una visita cordiale.
Spero dunque che mai c’incontreremo.

Nonna Alba

Che dire? Il gene mordace e strafottente aveva colpito anche attraverso la barriera della morte.Di Sara Bovolenta

Leggianche:

Invocazioni per la Pentecoste

Come usare l’aloe vera per sbarazzarsi di rughe, pelle secca e acne

Quando ho annunciato ai miei genitori che mi sarei sposato, mia madre, una volta ripresasi dallo shock, è scesa in cantina e ne è riemersa poco dopo, portando con sé una scatola di latta, una di quelle che ti regalano a Natale con dentro biscotti zuccherosi al burro e vaniglia.
“Tu vai di là un attimo”, ha ordinato a mio padre che ha obbedito perché, dopo trent’anni di matrimonio, finalmente ha capito che con mia madre ogni resistenza è futile, se non dannosa. Lei si è seduta di fronte a me e ha aperto la scatola, che non conteneva nessuno dei biscotti ritratti sull’esterno della confezione.
“Quando sei nato” mi ha spiegato, “tutti i parenti e gli amici ci portarono regali d’ogni genere, tra i quali abbondarono le solite catenine d’oro e braccialetti che nessun bambino normale poi vuole indossare. Tua nonna no.
Sai che la nonna Alba è sempre stata un bastian contrario, e va beh, sia io che te abbiamo ereditato quel suo gene strafottente e mordace, che ci vuoi fare? Comunque… La nonna venne a guardarti in ospedale, e rimase in silenzio. Le chiesi, cos’hai mamma? ‘Mah! Mi domandavo, che ne sarà di questo bambino’, disse. Lei già pensava a trent’anni più in là, aveva già saltato a piè pari l’infanzia e i capricci della gioventù e stava cercando di indovinare che lavoro avresti fatto, che tipo di uomo saresti diventato, che razza di donna ti avrebbe domato, perché sai, per lei era inaccettabile che una donna non fosse un generale, almeno in casa.”
Si è fermata e si è tolta gli occhiali per asciugarsi gli occhi che le si erano inumiditi. Mia madre pare a tutti un muro marmoreo di forza, ma chi la conosce sa che davanti ai ricordi si sbriciola come un biscotto immerso nel latte. Le emozioni sono contagiose e mi sono spostato leggermente sul divano, deviando il mio sguardo per non venir attaccato dallo stesso torrente di commozione.
“Mamma mi sposo, mica vado al fronte… Non è che mi devi raccontare della nonna adesso”, ho cercato di minimizzare, e l’emozione le si è asciugata immediatamente sulle labbra.“Non essere sciocco, un matrimonio può essere molto peggio della guerra” ha risposto, poi ha sorriso. “Va beh, ascolta, che ti devo raccontare un attimo della nonna, e poi devo andare a riordinare in cucina.”
“Ti sto ascoltando.”
“Va bene. Allora dicevo, tutti arrivavano a casa a farci i complimenti, anche se eri un bambino bruttino, te lo dico così perché tanto sei diventato un bel ragazzo, per cui che importanza ha? Però eri proprio bruttino, rachitico e pieno di peli sulla faccia, Dio mio, un piccolo scimpanzé sarebbe stato più roseo. Va beh, tutti dicevano lo stesso: ‘Ma che bello!’ ‘Che carino!’ magari chi si trovava un po’ spiazzato diceva solo: ‘Com’è piccolo!’, che non era che un dato di fatto. Comunque, a me sembravi bellissimo. E tutti che portavano ‘sti regali inutili. Ricordi la spilla bruttissima a forma di caramella dorata? Ecco, era uno di quelli. Non sto neanche a raccontarti cosa ti regalarono per il battesimo, al quale peraltro tua nonna si oppose con tutta la sua forza. Ma che ci vuoi fare, le convenzioni sono convenzioni, uno le accetta anche se non ci crede. Allora, tua nonna non mi portò neanche un calzino fatto a mano, una bavaglia comprata al mercato, un berrettino rubato. Niente. Alla fine le dovetti chiedere, ma mamma non sei contenta di avere un nipotino? Non gli prendi neanche un regalo? E lei mi disse che un regalo l’aveva preso molto tempo prima della tua nascita, ma quando ti aveva visto ci aveva ripensato e te ne stava preparando un altro. Io ci rimasi male. Però dopo tre settimane, arrivò a casa tutta contenta e mi diede questa.”
Mia madre infilò la mano nella scatola di latta senza biscotti e ne estrasse una busta con sopra il mio nome scritto a mano: Per Luca Mariani da parte di tua nonna Alba che non è fuori di testa come tutti dicono.
“Non devi leggerla adesso” ha continuato mia madre. “Portala a casa.”
“Ma cos’è?”
“Il regalo di tua nonna per la tua nascita.”Siamo scoppiati entrambi a ridere. “Mi ha chiesto di dartela prima del tuo matrimonio. Io non l’ho letta. Aprila a tuo rischio e pericolo.”
Sono tornato a casa da Margherita, ma non le ho detto niente di quel regalo, e la sera ho aspettato che uscisse con le sue amiche per poi chiudermi in camera a leggere. Ho aperto la busta come se avessi per le mani un reperto storico. Dentro c’erano dei foglietti da bloc-notes a quadratini, spiegazzati e ingialliti dal tempo.
“Caro Luca,
ti scrivo queste righe che sei ancora piccolissimo e spero che tu cresca sano e impari a leggere perché non mi piace sprecare tempo, e questa lettera mi ha preso un sacco d’energie, che tu lo creda o meno. Ho voluto scriverti perché secondo me questo è il regalo più utile che io ti possa fare. Un giocattolo di plastica lo dimenticheresti, una camiciola all’uncinetto prima o poi si sfalderebbe, e non mi restano che le parole.Non so che razza di bambino sarai, se farai impazzire tua madre o sarai obbediente, se ti piacerà stare in compagnia o preferirai giocare da solo. Qui però voglio darti consigli per l’età adulta, perché è lì che si compiono gli errori più gravi, alla faccia della maturità. Spero che questi consigli ti arrivino prima che tu t’imbarchi nella vita matrimoniale. Devi ascoltare quello che ho da dire perché, anche se io e te abbiamo vissuto in epoche diverse, io ho più esperienza di quanta tu ne abbia. Ora ascoltami bene.
1. Spero che tu abbia trovato una sposa che sappia ascoltarti senza interrompere e che sappia risponderti a dovere senza alzare la voce. La fiamma irascibile che brucia nella nostra famiglia può essere facilmente placata da una persona che sa adoperare la calma.
2. Quando sarai tentato da altre donne, com’è costume tra i tuoi parenti uomini, lascia perdere. Una donna è più che sufficiente per un uomo, perché i maschi non sanno fare due cose allo stesso tempo. Non andare a impegolarti in situazioni che ti faranno solo cascare i capelli dall’ansia: la calvizie arriverà senza doverla affrettare con comportamenti idioti. Se il desiderio di trovare qualcun altro riaffiora con costanza, allora non sei sposato alla persona giusta. Divorzia e ricomincia da capo, cosa che senz’altro tra vent’anni sarà più facile di quanto non sia ora. Non c’è vergogna nell’aver sbagliato. C’è vergogna nel sbagliare e non imparare dai propri errori, per cui scegli una donna futura con più cautela.
3. Se sei uno di quegli uomini col fuoco nelle mutande, cancella tutti i piani e non sposarti. Passa la vita assecondando i tuoi desideri e divertiti, senza l’ancora di una moglie tradita intorno al collo. Passa per tutti i letti che vuoi fino alla sazietà, ma metti via i tuoi risparmi e preparati a una terza età in solitudine, perché i Dongiovanni fanno solo figli intrisi di rancore che ti lasceranno a macerare nella vecchiaia senza sensi di colpa.
4. Non finire mai la giornata con una lite. L’antidoto è la risata. Non t’impegolare mai in discussioni che non possano essere sbrogliate con una battuta. Se la tua futura moglie non lo sa, insegnaglielo. Se non lo vuole imparare, scappa.
5. Non sposare una donna che ama le liti. Le liti consumano la corda che tiene insieme due persone, e prima o poi la spezza. Se la tua donna ama discutere e usa come giustificazione il fatto che è una persona piena di passione, lascia che si consumi nella sua passione e tu scappa. La rabbia non è passione. L’insofferenza non è passione. L’inalberarsi non è passione. La passione è passione, ed è qualcosa di costruttivo, e non deve prosciugare l’amore.
6. Sposa una donna che ti possa far crescere, non una donna che ti faccia rimpicciolire. Siamo ancora scimmie, e abbiamo bisogno di qualsiasi cosa ci aiuti a migliorare, e una coppia deve fare ciò, l’una per l’altro: darsi una mano a espandere i propri orizzonti. Altrimenti, non ne vale la pena.
E infine, ricorda: il matrimonio non è roba per deboli. Il resto lo scoprirai da te.
Tua nonna Alba, che ha sempre ragione.
Sono rimasto con le paginette da bloc-notes in mano, in una nebbia di pensieri, immaginando la nonna scrivere al tavolo della sua cucina sempre in disordine. Ho immaginato la punta della penna fare un buco sulla carta là dove aveva scritto con più enfasi, e la pagina rimanere attaccata alla tovaglietta plastificata unta. Ho rimesso i fogli nella busta, ma prima che potessi iniziare a pensare, ho notato che dentro c’era qualcos’altro: una busta più piccola, piegata in due. Su di essa, mia nonna aveva scritto: Alla futura moglie di Luca.
Non l’ho aperta ma, quando Margherita è rientrata, le ho spiegato cos’era e gliel’ho consegnata. Ho studiato la sua espressione mentre la leggeva, aspettandomi un sorriso, ma il suo volto si è fatto serio. Dopo un istante, mi ha guardato e mi ha detto: “Tua nonna dev’essere stata una donna molto piacevole.”
Poi ha posato la lettera sul tavolo ed è andata a cambiarsi. Confuso, ho preso la lettera tra le dita, aspettandomi un decalogo simile al mio. Invece, la lettera indirizzata alla mia futura moglie conteneva solo poche righe:
Cara futura signora Mariani,
Tu non mi conosci ma voglio solo chiederti una cosa: credi ai fantasmi? Dovresti farlo. Perché se mai ti verrà in mente di tradire mio nipote, se mai ti stuferai di lui, se mai smetterai di sforzarti affinché questa relazione funzioni, allora puoi stare certa che il mio fantasma di farà visita, e non sarà una visita cordiale.
Spero dunque che mai c’incontreremo.

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