Vialli nel corso della sua malattia ha sempre cercato di mostrarsi con il sorriso sulle labbra ma soprattutto ottimista e coraggioso. Un coraggio da leoni che fino alla fine Gianluca ha portato avanti fino al suo ultimo sospiro. L’ex campione amato da milioni di fan non amava parlare del tumore che aveva segnato per sempre la sua vita ma, aveva un grandissimo desiderio.
Quest’ultimo infatti, ha sempre sognato di poter essere un grande esempio per le persone nella sua stessa situazione. Vialli si è spento all’età di 58 anni il giorno 6 gennaio, lasciando un grande vuoto nella sua famiglia e nelle persone che gli volevano un gran bene.
La sua lotta contro il tumore al pancreas era iniziata 5 lunghi anni fa e da quel momento in poi Gianluca ha dimostrato un coraggio che neanche lui si sarebbe mai aspettato. Fino alla fine ha cercato di lottare per sé stesso, per la sua famiglia ma anche per i suoi fan nella stessa situazione.
Nel corso degli anni, i medici hanno confermato come il tumore diagnosticato a Vialli sia uno dei più difficili da trattare e da contrastare. Purtroppo infatti, non ci sono ancora test in grado di prevenirlo ma soprattutto di scoprirlo per tempo. Ecco come si manifestano i primi segni sul corpo e come si diffonde.
La malattia di Vialli, parla il dottore che l’ha operato

A spiegare nel dettaglio il primo sintomo che il tumore al pancreas manifesta è Alessandro Zerbi ovvero il medico che ha operato l’ex campione. Quest’ultimo infatti, ha spiegato: “Il primo sintomo è l’ittero ovvero l’ingiallimento della pelle e della parte bianca degli occhi (sclera). È causato dall’accumulo, nel sangue e nei tessuti, di una sostanza chiamata bilirubina. Qualsiasi malattia che interferisca con il trasporto della bilirubina dal sangue al fegato e con la sua eliminazione può causare l’ittero”.
I segni più comuni di questa malattia infatti, riguardano l’ingiallimento della pelle, della bocca, del naso ma anche dalle urine scure e delle feci chiare. A precisare il tutto è lo stesso medico ad un’intervista rilasciata a ‘Il Giornale’ spiegando i fattori che possono alimentare il tumore al pancreas.
“Il fumo, il sovrappeso, un’alimentazione ricca di grassi e povera di fibre e uno stile di vita sedentario. Anche la familiarità definita come avere due casi di parenti stretti che si sono ammalati di questo tumore” ha terminato Zerbi.
Nonostante le difficoltà e il dolore, Gianluca Vialli aveva un ultimo desiderio che portava con sé con amore e gioia. La sua determinazione infatti, voleva essere un esempio per tutti colore che si trovano nella sua stessa condizione.
Fu proprio lui in una delle ultime interviste ad affermare: “Vorrei che un giorno qualcuno mi guardasse, o mi pensasse, e dicesse: ‘È anche per merito tuo se non mi sono arreso”. Un desiderio che siamo convinti abbia realizzato per tantissime persone.