La morte di Melania Rea è un dolore incolmabile anche a distanza di anni proprio come racconta la mamma Vittoria. Quest’ultima infatti, cresce la sua nipotina in silenzio, lontano dalle telecamere e dai paparazzi che costantemente cercano nuove dichiarazioni da tutta la famiglia.
Sono ormai diversi anni che la dolcissima Rea ha perso la vita per mano di suo marito Salvatore Parolisi, ora in carcere per il quale sta scontando la sua condanna a 20 anni. Solo nella giornata di ieri, a grande sorpresa, la mamma della vittima, Vittoria, ha voluto raccontare un fatto importante.
È proprio la donna ad aver spiegato come, nel corso degli anni ha spiegato a sua nipote Vittoria Rea come sua mamma sua morte e chi sia stato. La bambina oggi 13enne, porta lo stesso nome della nonna a cui Melania era particolarmente legata. Ecco le sue parole.
La mamma di Melania Rea: “Ecco come ho raccontato a mia nipote la verità sulla mamma”

La signora Rea ha così spiegato come insieme al marito Gennaro e al fratello di Melania, Michele, si prendano cura della piccola Vittoria. Intervistata da La Stampa ha così affermato: “Occorrono tanto coraggio, forza e pazienza. Tre ingredienti indispensabili per andare avanti. Il mio cuore era ed è ancora in lutto per la morte di mia figlia, ma mi sono dovuta fare forza per il bene di mia nipote. Certamente però da sola non ce l’avrei mai potuta fare”.
All’età di 3 anni la piccola Vittoria aveva cominciato a fare domande sulla mamma e su cosa fosse accaduto. “Le abbiamo detto che era morta. Che l’avevano uc**sa e abbandonata in quel bosco. E che in quel bosco c’era anche suo padre”.
Con il passare degli anni i nonni hanno poi fatto alcune precisazioni in merito all’accaduto evitando però i dettagli che avrebbero potuto ferirla di più. Una cosa che però ha particolarmente dispiaciuto e segnato la famiglia Rea sono le mancate scuse da parte di Salvatore.
“Mai chiesto scusa per quello che ha fatto Salvatore. Non ci hanno mai detto ‘Ci dispiace’. È una ragazzina serena e molto studiosa, frequenta il primo anno di liceo scientifico. In qualche misura l’omi***dio della madre l’ha segnata e per questo vuole occuparsi di legge, in particolare in difesa delle donne” termina la donna.