La morte di Diego Armando Maradona durante il tardo mattino del 25 Novembre 2020 sembra non essere del tutto limpida. A distanza di pochi giorni, la perdita del grandissimo ex calciatore del Napoli ha stravolto l’interno mondo. Tantissimi i suoi fan che appena hanno appreso la notizia sono scesi in piatta per dare un ultimo saluto al grande campione.
Il tragico lutto ha colpito la sua famiglia ma anche i milioni di fan che lo seguivano in tutto il mondo e che, lo ricorderanno come una vera e propria icona mondiale. La morte di Diego Armando Maradona è avvenuta alle ore 13:20 circa, all’interno della sua villa.
L’ex calciatore lo scorso 3 Novembre era stato operato al cervello in seguito a un trauma cranico causato da una brutta caduta. Le sue condizioni però, stavano migliorando tanto che Diego Armando è potuto tornare in casa continuando i suoi giorni di convalescenza insieme alla sua famiglia. Il 20 Novembre però, le sue condizioni sono peggiorate drasticamente a seguito di un improvviso arresto cardiorespiratorio.
Ci sono tantissimi dubbi ancora su cosa sia successo nella giornata del 20 Novembre all’interno della vita di Diego Armando. Fin da Subito infatti, si è sottolineato come i soccorsi chiamati per l’ex calciatore siano tardati ad arrivare, lasciando così un alone di mistero su quello che in quelle ultime ore sia realmente successo.
La morte di Maradona avvolta nel mistero: l’infermiera costretta a mentire?
In realtà però, le cose sembrano non essere andate realmente come in un primo momento si era affermato. L’ambulanza chiamata in un primo momento ha infatti tardato circa 11 minuti ad arrivare tanto che, una volta in ospedale, Diego Armando era già deceduto.
A fare chiarezza su quello che realmente è successo, è stato in un primo momento il giornale Clarìn. L’infermiera che ha assistito Maradona aveva così affermato che alle ore 7:30, l’ex calciatore era ancora vivo. In seguito però, la stessa ha confessato di essere stata costretta a mentire e spinta a scrivere all’interno del gruppo Whatsapp degli infermieri di averlo sentito muovere nella sua stanza.
Nelle ultime ore è stata così aperta un’indagine nei confronti della chat in questione. La Gazzatta dello Sport afferma infatti che: “Nel gruppo di Whatsapp degli infermieri di Diego ha scritto che era tutto ok. Erano le 8.50. Quando lo psicologo Carlos Diaz e la psichiatra Agustina Cosachov hanno bussato alla porta intorno alle 11, Diego non rispondeva. Sono poi arrivati Maximiliano Pomargo e il nipote Johnny”.
Il giornale spiega e approfondisce affermando: “Subito è entrata anche l’infermiera, che ha compiuto le prime manovre di rianimazione. La temperatura di Diego era ancora normale. Il primo medico ad arrivare abita vicino alla casa del Pibe”.
Infine, termina spiegando: “La chiamata alla polizia del medico di Maradona, Leopoldo Luque, è durata 43 secondi e non è mai stato detto che il paziente era Diego. «Maschio, esattamente 60 anni, possibile arresto cardiaco»: ha detto questo e basta”.