La piccola Diana morta di stenti ha segnato l’ennesima tragedia italiana che ha visto protagonista una neonata. Ad abbandonare la bambina in casa da sola per sei giorni senza cibo né acqua è stata proprio sua madre Alessia Pifferi.
La donna stando alle sue dichiarazioni ha descritto sua figlia come un vero e proprio peso nonché ostacolo per la sua storia d’amore con il fidanzato. La Pifferi ora si trova in carcere con l’accusa di omicidio in attesa di ulteriori esami e risposte derivanti dalle analisi svolte sul biberon della piccola.
Mentre Alessia è in carcere, nei giorni scorsi è avvenuto il funerale di Diana tra le lacrime della nonna e il dolore dei famigliari e cittadini. In tutto questo il nome del vero papà della piccola non è stato mai scoperto fino ad oggi quando, la stessa Pifferi ha rivelato chi è proprio ai suoi legali.
La 37enne avrebbe così rivelato chi è il padre di Diana ai propri legali Luca D’Auria e Solange Marchignoli. Quest’ultima in più occasioni aveva affermato di non essere a conoscenza di chi fosse realmente il padre della piccola, spiegando di aver partorito in casa al settimo mese di gravidanza.
La piccola Diana morta di stenti: ecco chi è il vero padre
Stando a quanto spiegato dagli investigatori, la donna avrebbe tenuto nascosto per diverso tempo l’identità del vero papà di Diana. Quest’ultimo allo stesso tempo non era a conoscenza della gravidanza della sua compagna rimanendo così all’oscuro di tutto.
Gli ultimi accertamenti svolti da parte degli inquirenti, hanno affermato che il padre della piccola Diana, sarebbe un italiano che, sarà contattato dalla Polizia nelle prossime ore. L’uomo dovrà rispondere ad alcune domande in merito ad Alessia Pifferi e alla bimba che potrebbe essere sua figlia.
Nonostante ciò, la Procura crede che l’uomo non sia a conoscenza di niente e che non possa essere d’aiuto alle indagini in corso. La Pifferi nel mentre continua a rimanere in carcere con l’accusa di omicidio nei confronti di sua figlia Diana.
Alessia nonostante ciò che ha fatto, continua ininterrottamente a chiedere di poter vedere e parlare con il proprio compagno che, dopo l’accaduto non ha più voluto sapere niente della donna.