La ridicola idea di non vederti mai più è un testo molto toccante, che dovrebbe farci riflettere sulla perdita di una persona cara.
Quando muore qualcuno, ci sentiamo inevitabilmente morti anche noi. Un processo naturale, una conseguenza a cui non possiamo scappare.
Loro sono andati via, e vorremmo essere andati via con loro. Ma non possiamo, perché la morte, purtroppo, è per chi resta.
Siamo noi a dover reagire. A dover pensare a loro, a mantenerli in vita grazie ai nostri ricordi. Non possiamo fare altro.
Non vederti mai più. Non poterti toccare mai più, non posso abbracciarti né raggiungerti. Stare con te adesso è impossibile.
Abbiamo costruito un castello insieme, e adesso sono rimasto da solo. Sono qui, mi aggrappo ai ricordi, ma continuano a scivolare.
Devo raccogliere i cocci di ciò che è stato. Nostra figlia è qui, e lei non capisce. Cosa significa non poter vedere più una persona? Dove vanno le persone che abbiamo amato?
La mancanza: ridicola idea
Il dolore della scomparsa è talvolta lancinante: non ci lascia scampo. Perché rincorriamo quei ricordi, ci affanniamo, cerchiamo di mettere in uno scrigno prezioso voci, colori, sfumature.
Poi, arriva il vuoto. Il vuoto, dove non c’è più niente, dove c’è solo un sospiro: il suo. Ed è questo che mi fa male: che ridicola idea, dico. E lo dice anche nostra figlia.
Forse non c’è un modo giusto per affrontare la perdita di una persona cara. Perdiamo i nostri genitori, i nostri mariti e le nostre mogli, i figli.
Il modo in cui affrontiamo la loro scomparsa cambia per ognuno di noi. C’è chi vivrà per sempre nei ricordi e non aprirà mai più un nuovo libro.
Oppure, c’è chi avrà il coraggio di aprire il libro e lentamente riprenderà a vivere una vita diversa, una vita alla ricerca del suo fantasma.