La Storia di Alexandrina Maria da Costa, cooperatrice salesiana grande promessa di Gesù. Nata a Balasar in Portogallo,un piccolo paese nella provincia di Braga, il 30 marzo 1904. Per poter proseguire i suoi studi scolastici, visse presso la famiglia di un falegname.
Poi tornò nella sua piccola cittadina ed andrà a vivere con la mamma e la sorella, svolgendo le mansioni domestiche. All’età di 20 anni, visse paralizzata nel letto per via di una mielite alla spina dorsale.
All’età di 14 anni, la cooperatrice fece un salto dalla finestra di casa per poter salvare la sua purezza da tre uomini che purtroppo erano male intenzionati. E’ stato nel 1935 che divenne portavoce di Gesù per la richiesta della Consacrazione del mondo al Cuore immacolato di Maria, fatta da Pio XII nel 1942.
Il 13 ottobre 1955 poi Alexandrina passò a miglior vita. “Peccatori, se le ceneri del mio corpo possono essere utili per salvarvi, avvicinatevi, passatevi sopra, calpestatele fino a che spariscano. Ma non peccate più; non offendete più il nostro Gesù!”. Questo ciò che si legge sulla sua tomba, parole che sono state volute dalla diretta interessata.
La storia di Alexandrina Maria Da Costa
E’ questa sostanzialmente la storia di Alexandrina Maria da Costa, una donna laica portoghese appartenente alla Associazione Salesiani Cooperatori che ha avuto una vita ricolma di esperienze mistiche che hanno lasciato tutti senza parole.
Visse per ben 182 volte la passione di Cristo sulla sua pelle. Dal venerdì 3 ottobre 1938 al 24 marzo 1942, Alexandrina visse ogni venerdì le sofferenze della Passione.
Nonostante fosse paralizzata, superava il suo stato, scendeva dal letto e con dei movimenti e gesti riproduceva alcuni momenti della Via Crucis, per 3 lunghe ore.
Le richieste di Gesù attraverso Alexandrina
“… venga ben predicata e ben propagata la devozione ai Tabernacoli, perché per giorni e giorni le anime non Mi visitano, non Mi amano, non riparano…Non credono che Io abito là.
Voglio che si accenda nelle anime la devozione verso queste prigioni d’Amore…Sono tanti coloro che, pur entrando nelle Chiese, neppure Mi salutano e non si soffermano un momento ad adorarMi.
Io vorrei molte guardie fedeli, prostrate davanti ai Tabernacoli, per non lasciarvi accadere tanti e tanti crimini” (1934).
Durante gli ultimi 13 anni di vita, Alexandrina visse di sola Eucarestia, senza potersi più alimentare. In questi anni Gesù le affidò dei messaggi.
“…Faccio che tu viva solo di Me, per provare al mondo ciò che vale l’Eucaristia, e ciò che è la mia vita nelle anime: luce e salvezza per l’umanità” (1954)
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