La storia di Filippo, nel giro di pochissime ore ha commosso l’itera Italia dimostrando un grande coraggio a soli 6 anni. Un bambino speciale dal cuore speciale, si perché il piccolo ha davvero un cuore fuori dal normale che ogni giorno gli permette di vivere e di crescere forte e sano.
A raccontare la determinazione del bimbo è stato il Policlinico Sant’Orsola di Bologna all’interno di una lungo post social. Quest’ultimi dopo la tragedia che il nostro Paese sta vivendo in questi giorni, ha deciso di ridare speranza e gioia con quanto accaduto a Filippo.
I medici del nosocomio hanno così raccontato la sua storia e come l’ultimo intervento chirurgico gli abbia permesso di ricevere un cuore artificiale più leggero. A distanza di mesi dal suo intervento e dalle cure, in questi ultimi giorni Filippo ha potuto, per la prima volta, uscire dall’ospedale per un paio di ore.
Un momento bellissimo racchiuso nelle parole dei mesici che da mesi si stanno prendendo cura di lui con grande affetto e dolcezza. Scopriamo insieme la sua storia e il delicato intervento che il bimbo ha dovuto affrontare.
La storia di Filippo, il bimbo con un cuore artificiale nel carrello

I medici del Policlinico Sant’Orsola di Bologna ha ridato speranza a migliaia di famigli che ora, si trovano nella stessa situazione di Filippo. Quest’ultimi attraverso il loro profilo social, hanno così voluto raccontare ciò che è accaduto al bambino.
Il comunicato diffuso inizia così: “Filippo ha 6 anni e un paio di scarpe che si illuminano quando cammina. Oggi per la prima volta dopo 120 giorni le ha portate fuori dal reparto di Cardio Chirurgia Pediatrica, la sua casa dallo scorso 25 dicembre quando è stato necessario attaccarlo a un cuore artificiale”.
Il dispositivo che ha salvato la vita al bimbo è stato applicato per la prima volta in Italia e si chiama Driving Unit Excor e l’intervento è avvenuto soli due giorni fa. Il suo cuore artificiale infatti, è estremamente leggero e pesa solamente 9 chilogrammi. Trasportato grazie ad un carrellino, i bambini riescono così a vivere una diva del tutto autonoma.
Per la prima volta a distanza di 120 giorni, la mamma del piccolo ha potuto andare insieme a lui a fare colazione fuori dall’ospedale. “Oggi siamo andati al bar a fare colazione assieme Filippo, io e il suo papà. Momenti familiari che per i più sono banali ma che per noi sono straordinari. La prima cosa che Filippo ha detto uscendo dal reparto è stato WOW! È bellissimo vederlo autonomo e indipendente, finalmente il bambino di 6 anni che è”.
Questo “cuore artificiale” non è altro che uno strumento salvavita che sostituisce completamente un cuore normale. Esso è costituito da una pompa meccanica che simula ogni tipo di funzione cardiaca rendendo possibile la vita del piccolo Filippo.