La storia di Simona e Marco Borsetti che a 47 anni gli è stata diagnosticata una grave patologia congenita ai reni, ha rischiato di dover vivere in dialisi. Ma la moglie, per dimostrare tutto il suo amore, ha preso una decisione che nessuno si aspettava.
Precisamente, la moglie con molto coraggio ha deciso di donare al marito uno dei suoi reni, così da salvargli la vita. Questa storia vede come scenario la città di Grosseto, mentre il trapianto è stato eseguito all’ospedale Careggi di Firenze.
Questo ospedale è uno dei migliori in questo campo. Proprio per questo motivo dopo l’intervento, il protagonista di questa storia in cui l’amore ha vinto, ha voluto elogiare la fantastica equipe che si è presa cura di lui.
La storia di Marco e Simona: Lui rischia la dialisi per una malattia, la moglie gli dona il suo rene

Marco Borsetti, 47enne di Grosseto, sta vivendo con sua moglie uno dei momenti più difficili che mostra quanto amore ci sia tra di loro. Le sue prime parole dopo l’intervento sono state: “Non credevo che quanto successo avrebbe generato così tanto interesse“.
Marco soffre di una grave patologia genetica che ha colpito inesorabilmente i suoi reni, e che lo stava per costringere alla dialisi. Durante l’intervista rilasciata a Fanpage.it, ha raccontato ciò che lo affligge.
“Io sono nato con questa malattia, che si chiama ‘rene policistico dominante’, mi è stata trasmessa: l’aveva prima mio nonno e poi mia mamma“. Ha poi continuato: “Le cisti reniche, fino all’età di 30 anni, non mi avevano mai dato grandi problemi”.
“Poi negli ultimi 12-13 anni ci sono stati lievi peggioramenti, anno dopo anno. Fino arrivare al punto di dover iniziare una cura alimentare appropriata, senza proteine, per 3 anni. Di recente però ero al limite della dialisi, una cosa che avrei voluto evitare“.
Proprio questa situazione lo ha spinto ha doversi metter in lista di attesa per un trapianto. Ma da quanto racconta Marco, in Italia: “dura dai 2 anni e mezzo fino ai 3. Sapevo che ci sarebbe voluto del tempo perché ci ero già passato con mia madre”.
“A quel punto mia moglie ha deciso di volermi donare il suo rene. Inizialmente contro la mia volontà, perché non ero d’accordo, avendo due bimbi piccoli (di 13 e 9 anni, ndr) avevo un po’ di paura. Non tanto per me, ma per lei e i bambini”.
Ha poi parlato della decisione presa dalla sua compagna: “Simona è stata molto decisa, ha detto: ‘Facciamo gli esami per vedere se siamo compatibili’. Io convinto di non esserlo ho fatto tutte le analisi ed è risultata un’altissima percentuale di compatibilità tra noi due. Quindi abbiamo iniziato l’iter dei controlli e delle visite”.
Marco ha poi continuato: “Abbiamo scelto l’ospedale di Firenze perché è uno dei centri più rinomati anche a livello europeo. Come ho potuto poi constatare perché sono stati davvero unici e non finiremo mai di ringraziarli”.
Dal 4 ottobre, la coppia è ricoverata presso il reparto di Urologia del Careggi, ed il giorno dopo si sono sottoposti all’operazione: “Poi ci hanno divisi. Io sono andato in Nefrologia post-trapianto mentre lei è rimasta in Urologia”.
“Mia moglie è uscita poco dopo, dopo 10 giorni di degenza e di controlli mi hanno dimesso, il 16. Lei ora fortunatamente potrà continuare a fare la sua vita come faceva prima, senza grandi restrizioni. Io dovrò invece fare un po’ più d’attenzione“.
“Al Careggi ho viste veramente tante coppie: mogli e mariti, fidanzati, genitori e figli. Sono rimasto meravigliato ma è stata una cosa davvero bella“. Ha poi concluso dicendo che: “Vorrei ringraziare i nostri familiari e amici. Essi ci sono stati vicini in questo momento e tutto il personale dell’ospedale Careggi di Firenze. I professionisti del reparto di Urologia, il primario Sergio Serni, il dottor Lorenzo Masieri. La dottoressa Aida Larti del reparto di Nefrologia e le persone che ci hanno assistito e si sono occupate di noi, dalla prima all’ultima”.