Lady Oscar compie 40 anni, lo storico cartone ispirato al celebre fumetto di Ryoko Ikeda “Versailles no bara” ha infatti festeggiato il 10 ottobre 2019, quaranta anni dalla prima puntata in televisione.
Ad andare in tv quaranta anni fa in Giappone, fu la prima puntata dell’anime che solo successivamente, nel 1972, fu trasmesso in versione manga.
In Italia arrivò molto più tardi sui teleschermi degli italiani. Arrivò, infatti, nel marzo 1982 ed il manga, invece, l’anno successivo: il 1983.
La serie su Lady Oscar, fu inizialmente realizzata dalla giapponese Tokyo Movie Shinsha nel 1979, con la direzione di Tadao Nagahama. Successivamente subentrò, Osamu Dezaki, accreditato dal 18esimo episodio, nonostante ci lavorasse ufficiosamente già dal 12esimo.
Trama di Lady Oscar
L’intera trama si svolge in Francia, negli ultimi anni dell’Ancien Régime, alla vigilia della Rivoluzione del 1789. Una giovane Maria Antonietta d’Austria, figlia dell’imperatrice Maria Teresa, promessa in sposa al delfino di Francia Luigi Augusto, nipote di Luigi XV, giunse a corte innescando una serie di vicende.
A farle da scorta c’era Oscar François de Jarjayes, nobile sua coetanea, comandante della Guardia Reale, che è stata educata da bambina come un uomo. A un ballo in maschera, Maria Antonietta incontra il conte svedese Hans Axel von Fersen, del quale entrambe si innamorano.
Da quel momento in poi, l’intera storia alterna le vicende personali dei protagonisti, su tutte Oscar, al contesto storico della Rivoluzione francese.
Un vero e proprio successo
L’Italia, è stata tra le nazioni europee quella che ha replicato l’anime con maggiore frequenza. Da noi il titolo è stato cambiato da quello originale a “Lady Oscar”. Dal 1990, le tv italiane cambiarono ancora il titolo in “Una spada per Lady Oscar”.
Da noi, paradossalmente, ha avuto anche più successo rispetto a quello riscontrato in Giappone. Sono state anche due le sigle scritte per lei: la prima, composta e cantata dal gruppo I Cavalieri del Re, con solista Clara Serina.
La seconda, con testo scritto da Alessandra Valeri Manera sulle note della musica composta dal maestro Ninni Carucci, con la voce prima di Enzo Draghi, che preferì firmarsi “Gli amici di Oscar”. Cristina D’Avena fu chiamata solo dopo.