Lockdown leggero. Con i 32.961 nuovi positivi al coronavirus registrati ieri, l’Italia ha superato il milione di casi totali da quando ha avuto inizio la pandemia lo scorso mese di febbraio. Da due giorni la curva sembra si sia stabilizzata con la percentuale di tamponi positivi/effettuati in discesa, ieri era al 14%. Nonostante ciò a preoccupare sono i numeri delle terapie intensive in aumento così come i ricoverati nei reparti covid.
Per questo motivo il premier Conte insieme al comitato tecnico scientifico sta valutando l’ipotesi di un lockdown leggero. Una nuova misura che riporti la curva a numeri di nuovo gestibili.
Premesso che le norme inserite nell’ultimo DPCM sono valutate dal governo corrette e che non verranno smontate, a partire dal 15 novembre tre quarti delle regioni potrebbero passare in fascia arancione o rossa. Ricordiamo che al momento le regioni in fascia rossa sono: Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Calabria e Alto Adige. Quelle in fasce arancione sono invece: Sicilia, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Umbria, Toscana e Liguria.
L’allarme che ha spinto alla valutazione di questo lockdown leggero è stato lanciato dal presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. Brusaferro ha voluto accendere i riflettori sulle zone gialle di Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Campania. Quattro Regioni dove secondo lui è opportuno che siano anticipate le misure più restrittive.
Lockdown leggero: come funzionerà?
Il nuovo lockdown leggero sarà varato non con un nuovo DPCM, basterà un’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza, o dei governatori o sindaci.
Le imprese e le fabbriche andranno avanti senza problemi, a doversi fermare saranno bar e ristoranti su quasi tutto il territorio nazionale, limitando il più possibile anche gli esercizi commerciali.
Per quel che riguarda la scuola, alcuni ministri e presidenti di Regione vorrebbero sospendere le lezioni in presenza per tutte le classi, anche alle elementari e in prima media. La ministra Lucia Azzolina, al momento, si è detta “categoricamente contraria”.