Lockdown soft. Il governo è al lavoro per un nuovo DPCM che sarà emanato entro il 9 novembre. Conterrà misure più restrittive alla vita sociale e lavorativa degli italiani. Anche ieri si sono registrati oltre 26.000 nuovi casi in 24 ore. Ben presto, questione di giorni, l’Italia entrerà nella cosiddetta Fase 4, la più grave e acuta della situazione epidemiologica.
Per Fase 4 si intende quella in cui la “Situazione di trasmissibilità è non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5”.
E dal 14 ottobre alcune regioni sono vicine o sopra la soglia di 2: Lombardia, Piemonte, Campania, Liguria, Umbria e Valle d’Aosta. Ovvero hanno uno scenario di Rt sopra 1,5 da tre settimane.
Questo prevede le restrizioni territoriali che però gli enti locali per ragioni di consenso non vogliono mettere in campo.
I principali quotidiani di oggi sono concordi sul fatto che è in arrivo un nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri entro il 9 novembre. Due opzioni sul tavolo:
Due opzioni sul tavolo: lockdown soft o chiusure localizzate
- La prima, più drastica che prevede un lockdown soft. Meno stringente rispetto a quello di marzo, sul modello di quello già attuato in Francia e Germania. Chiudere tutto per almeno un mese lasciando aperte soltanto le fabbriche, le scuole materne e quelle elementari e i negozi dei generi di prima necessità. Sarà possibile muoversi da casa solo per motivi validi e validati con l’autocertificazione;
- la seconda prevede invece chiusure a livello regionale e comunale, incentivi allo smart working nel pubblico e nel privato e paletti per gli spostamenti interregionali, sempre con l’autocertificazione.
L’accelerazione è giunta dopo la pubblicazione di uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero secondo cui l’Italia starebbe andando verso lo scenario più grave e allarmante.
“Se la situazione di rischio alto dovesse persistere per un periodo di più di tre settimane, si rendono molto probabilmente necessarie misure di contenimento molto aggressive“ – si legge infatti nel documento.