L’omicidio di Tommaso Onofri. Nella notte tra l’1 e il 2 marzo di 15 anni fa avvenne uno degli episodi di cronaca più crudi della recente storia italiana. Stiamo parlando dell’omicidio del piccolo Tommy, rapito e ucciso. Era sera quando nella casa abitata dai coniugi Onofri a Casalbaroncolo, in provincia di Parma, la famiglia è raccolta in cucina.
Due individui con i volti nascosti fanno irruzione nell’abitazione, prendono il piccolo Tommaso e fuggono. Il loro è un bottino drammatico quanto insolito. Un bambino di 18 mesi e 150 euro, che i due coniugi hanno dato ai rapitori in un disperato tentativo di allontanare l’attenzione dei criminali dalla loro famiglia.
Da quella notte inizia la più disperata delle ricerche: tutta la zona limitrofa all’abitazione sarà battuta palmo a palmo per cercare traccia dei rapitori. Sanno che non c’è un attimo da perdere perché il piccolo prende un farmaco anticonvulsivo, il Tegretol, e senza di quello la sua vita potrebbe essere a rischio.
Alcuni elementi raccolti dalla scena del crimine portano gli inquirenti a individuare delle impronte: sono di Mario Alessi, colui che diventerà per tutta Italia il diavolo che ha rapito Tommaso e ne ha causato la morte. Mario Alessi conosce bene quella casa, è un imprenditore edile che aveva ristrutturato la villetta alcuni mesi prima. Caduto in malora a causa della crisi edilizia, organizza con la compagna e Salvatore Raimondi il rapimento del piccolo Tommaso. Rapirlo per chiedere qualche milione di euro di riscatto alla famiglia.
L’omicidio di Tommaso Onofri, Mario Alessi condannato all’ergastolo
Peccato che le cose non vanno per il verso giusto. Come ricostruito da lui stesso durante la confessione del delitto, il piccolo Tommy fu ucciso soli 20 minuti dopo il rapimento a causa del continuo dimenarsi e fare casino. Fu ammazzato di botte e sepolto sulle sponde del torrente Enza in modo frettoloso.
Durante il mese di appelli e ricerche lo stesso Alessi fingeva di essere disperato per la scomparsa del piccolo Tommaso definendolo come un bambino bellissimo, un angelo.
Quando tutte le tracce portano a lui, dopo un lungo interrogatorio crolla confessando tutto e portando gli inquirenti sul luogo della sepoltura. A processo verrà condannato all’ergastolo, mentre Conserva e Raimondi saranno condannati a 25 e 20 anni di carcere.