Sinisa Mihajlovic non si è mai arreso, ‘il più dolce dei duri’ come lo descrive il direttore del Corriere dello Sport, poco prima del ricovero ha vinto l’ultima sfida. Un dolore grandissimo quello che la sua famiglia e migliaia di italiani stanno vivendo da giorni dopo la sua morte improvvisa e prematura.
L’ex calciatore aveva solamente 53 anni e dal 2019 stava combattendo la sua lotta contro la leucemia che, purtroppo ha avuto la meglio. La morte di Sinisa ha portato un grande vuoto nella sua famiglia che in questi ultimi giorni ha trovato l’affetto di tanti fan e il sostegno dei colleghi che lo amavano profondamente.
A distanza di circa due giorni dalla sua scomparsa a ricordarlo con gli occhi lucidi è anche il direttore del Corriere dello Sport che, ha avuto la gioia di poterlo conoscere realmente. È proprio quest’ultimo infatti, come riporta Fanpage, a raccontare l’ultima corsa di Sinisa sotto la pioggia poco prima del suo ricovero.
Una scelta seppur inaspettata e sconsigliata che l’ex calciatore ha voluto affrontare per ben otto chilometri, dimostrando alla leucemia tutta la sua forza d’animo e la sua determinazione.
L’ultima sfida di Mihajlovic, sotto la pioggia per 8 chilometri prima del ricovero

A ricordare questo episodio è lo stesso Ivan Zazzaroni che, ha spiegato come la scelta di correre sotto la pioggia aveva trovato disaccordo con Arianna. È proprio lui ad affermare: “Arianna l’aveva pregato di restare a casa, di rimandare”.
“Più tardi, guardando la televisione vide uno spot natalizio, la famiglia riunita a tavola, Sini aveva detto di sentirsi felice e che era quella la sua idea di felicità. Lui, Arianna, i figli, i loro compagni e Violante, la nipote che tanto gli somiglia nelle espressioni, soprattutto nelle finte cupezze” afferma Zazzaroni.
Un affetto che li univa ormai da tantissimi anni e che ora, a due giorni dalla sua morte porta un dolore fortissimo. Nonostante questo però, Ivan Zazzaroni ha deciso di terminare con un ricordo dolce e affettuoso di quello che era Sinisa: “Anche nei momenti più difficili, uno in particolare, quello che non riesco a dimenticare e che non posso dimenticare. La stima e l’amicizia hanno sempre prevalso sui contrasti, sulle incomprensioni, sulle cattiverie di chi non poteva o voleva sapere la verità”.
“E quando un paio di anni fa, al Parco dei Principi, mi spiegasti che ‘non abbiamo più tempo per farci dei nuovi amici. Meglio tenerci quelli vecchi’, capii che non poteva essere che così”.
LEGGI ANCHE: Maria Teresa Ruta, la dedica a Vialli dopo la morte di Sinisa: “Vai e torna vincitore”
Ciao, Sini, ho appena cancellato tutti i tuoi messaggi, non il tuo numero. I ricordi saranno la presenza della tua anima. Adesso però posso dirtelo: Arianna aveva ragione, quel berretto da pittore era orribile” termina il direttore.
Se hai trovato interessante la notizia, condividila sui social con i tuoi amici.