Lunedì dell’Angelo è una giornata importante per tutti i fedeli che pregano e ringraziano Gesù Cristo per essere risolto. Dedichiamogli un pensiero d’amore, di grande affetto ma soprattutto di ringraziamento nei suoi confronti. Tutta la vita che abbiamo ricevuto da lui, la fede e l’amore che ci ha donato non devono andare sprecate.
In questo giorno così speciale, dedichiamo questa potente e amorevole supplica nei confronti del Nostro Signore. Lodiamolo e dimostriamogli tutto il nostro ringraziamento per ciò che ci ha donato. Apriamo il nostro cuore e viviamo seguendo le sue parole che mai potremmo dimenticare.
Ti voglio ripetere, oggi, mio Signore, le stese parole che altri ti hanno già detto. Le parole di Maria di Magdala, la donna assetata di amore, non rassegnata alla morte.
E ti chiese, mentre non riusciva a vederti, perché gli occhi non possono vedere ciò che il cuore veramente ama, dove tu fossi. Dio si può amare, non si può vedere. E ti chiese, credendoti il giardiniere, dove eri stato messo.
A tutti i giardinieri della vita, che è sempre giardino di Dio, anch’io vorrei chiedere dove hanno messo l’Amato Dio, crocifisso per amore.
Preghiera del Lunedì dell’Angelo

Vorrei anche ripeterti le parole della pastora bruna, quella del Cantico dei Cantici riscaldata o bruciata dal tuo amore, perché il tuo amore riscalda e brucia e guarisce e trasforma, e lei ti disse, mentre non ti vedeva ma ti amava e ti sentiva accanto.
“Dimmi dove conduci il tuo gregge a pascolare e dove tu riposi nel momento del grande caldo”. Io so dove tu conduci il tuo gregge.
Io so dove tu vai a riposarti nel momento del grande caldo. Io so che tu mi hai chiamato, eletto, giustificato, gratificato. Ma coltivo il desiderio sincero di venirti accanto calpestando le tue orme, amando il tuo silenzio, cercandoti quando è buio o infuria la tempesta.
Non lasciarmi barcollare sulle onde del mare. Potrei affondare totalmente. Vorrei gridare anch’io con Maria di Magdala: “Cristo, mia speranza è risorto. Ci precede nella Galilea delle genti”
E verrò da te, correndo, per vederti e dirti: “Mio Signore, mio Dio“.