Una mamma scopre la rara malattia del proprio figlio grazie alla tecnologia dopo una serie di controlli e visite mediche. Nessuno sembrava riuscire a comprendere cosa avesse il bimbo tanto da aver spinto la famiglia a consultare ben 17 medici.
Tutto ormai sembrava perduto ma non le speranze della donna che, inaspettatamente è riuscita a trovare una soluzione a quanto stava accadendo. Il figlio infatti, da circa tre anni viveva con dei dolori fortissimi per il quale nessun medico è riuscito a fare qualcosa.
A cambiare per sempre la sua vita e soprattutto quella di Alex è stata proprio un’applicazione chiamata ChatGPT. Ecco la storia di Courtney e di come, è riuscita a salvare il suo bambino.
Mamma scopre la rara malattia del figlio grazie al ChatGPT: 17 medici non erano riusciti a fare una diagnosi

i primi sintomi dolorosi manifestati dal figlio, sono stati riscontrati quando durante la pandemia, gli hanno acquistato una casa gonfiabile per lui e per il fratello. Nonostante la tata aveva avvertito dei dolori provati dal piccolo, quest’ultimo sembrava star bene.
Successivamente ha iniziato a lamentare dei fastidi ai denti, ma il dottore ha escluso ogni tipo di malattia. Da quel momento però, il piccolo oltre ai dolori, ha iniziato a mostrarsi stanco, insonne e frenetico.
All’inizio si ipotizzava un disturbo post traumatico dovuto alla pandemia, ma dopo sono incominciati a manifestarsi dei dolorosi mal di testa. Dopo aver contattato un fisioterapista, hanno ipotizzato che Alex potesse avere la malformazione di Chiari.
Cioè, una condizione che causa delle gravi anomali al cervello, proprio nel punto in cui il cranio incontra la colonna vertebrale, ma ben presto anche quell’ipotesi è tramontata. A quel punto, il piccolo è stato sottoposto a decine di consulti medici.
La madre, al limite dell’esasperazione, ha dichiarato che: “Abbiamo visto così tanti medici. A un certo punto siamo finiti al pronto soccorso”, fino a quando non ha iniziato una vera e propria ricerca su internet.
La donna, si è affidata a ChatGPT, un programma di intelligenza artificiale che sfrutta ogni informazione a lui emesse per ricercare la migliore risposta. Proprio a quel punto, la ChatGPT ha proposto come diagnosi la sindrome del midollo ancorato.
Subito dopo la madre di Alex ha dato il via ad una profonda ricerca, scoprendo sui social un gruppo dedicato alle famiglie con bimbi con questa condizione molto delicata, e gli ha contattati. Ha poi prenotato un’altra visita da un nuovo neurochirurgo.
Finalmente, la diagnosi si è rivelata corretta ed ha permesso di intervenire, il piccolo Alex ha così smesso di soffrire. Ad oggi, il bambino gioca liberamente con i suoi coetanei non prova nessun tipo di dolore. Sua madre ha voluto raccontare la storia per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa sindrome molto sottovalutata.
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