Mamme tecnologiche (e sagge): regala a suo figlio 13enne un iphone con tanto di ‘contratto’ (d’amore). Leggete un po’ i termini e prendete esempio. Le mamme tecnologiche permettono ai figli di utilizzare il cellulare, ma al contempo cercano di insegnare loro come non trascorrere la vita con questo oggetti in mano. La storia che stiamo per raccontarvi è della mamma di Gregory.
Ha deciso di regalare un iPhone al figlio di 13 anni. Tuttavia, insieme al telefono, il figlio ha trovato una serie di condizioni. Una lettera inclusa in cui era spiegato al ragazzo come utilizzare il cellulare, senza ritrovarsi ogni giorno di fronte alla tecnologia.
La prima regola riguarda il telefono: l’ha pagato la mamma, dunque glielo stava prestando. Inoltre, la madre aggiunge che saprà sempre la password. Quando qualcuno chiama, deve rispondere in modo educato e non si ignorano le chiamate dei genitori.
Al rientro da scuola, alle 19,30, il telefono deve essere consegnato ai genitori. Sarà consegnato alle 21, invece, durante i weekend. Alla notte rimarrà spento e sarà acceso alle 7.30 del mattino. Inoltre, non porterà mai il telefono a scuola.
Mamme tecnologiche: i consigli su come utilizzare il telefono
Nel momento in cui il telefono si rompe, deve essere lui a ripararlo. La tecnologia va usata con moderazione e soprattutto sincerità, non per bugie o problemi. Non si devono scrivere dei messaggi falsi, ma essere sempre veri.
Nessun uso in pubblico, soprattutto al cinema o al ristorante, in pizzeria. Se si parla con una persona, non si decide di utilizzare sempre la tecnologia. Inoltre, non avrebbe dovuto inviare delle foto private a nessuno.
Le esperienze non devono essere sempre documentate: a volte è meglio vivere un momento e non fermarsi a fare la foto. A volte, va bene anche lasciare il telefono a casa senza portarlo sempre con sé in ogni situazione.
Infine, conclude la mamma, nel momento in cui il figlio sbaglierà qualcosa, ne parleranno, si siederanno a tavola e affronteranno la situazione come degli adulti. Non ci sarà nulla che non si possa risolvere con un sano dialogo, faccia a faccia.