Marco Bocci da sempre è uno degli attori più amati del panorama italiano grazie alla sua bellezza ma anche alla sua innata bravura nella recitazione che, per anni ha combattuto una sua malattia. Quest’ultimo nonostante sia stato circondato dal successo, in passato ha dovuto affrontare una dura malattia che ha rischiato di fargli perdere la vita.
A distanza di tanti anni però, è lo stesso Marco Bocci all’interno del programma Le Iene a voler descrivere a tutt’Italia la sua condizione di salute. Dietro il suo sorriso sempre smagliante, dietro la sua simpatia e la sua dolcezza nasconde invece tanto dolore e ripercussioni importanti.
Il volto noto del piccolo e grande schermo è riuscito a guarire da quel virus raro che aveva segnato profondamente la sua vita ma qualcosa in lui è cambiato. Per la prima volta, un lungo monologo all’interno del programma di Italia 1 ha così commosso i telespettatori che, hanno conosciuto Marco sotto un nuovo punto di vista.
Marco Bocci e la malattia: “Non riconosco più i volti degli amici”

Nonostante sia completamente guarito dalla malattia Marco ha dovuto svolere una lunga riabilitazione per recuperare l’uso della parola. Tutt’ora però, confessa di avere dei problemi con la memoria tanto da non riconoscere situazioni o i volti dei propri amici.
L’attore ha iniziato così il suo monologo a Le Iene: “Quattro anni fa sono sopravvissuto a un virus raro. Mi ha colpito parte del cervello che governa la memoria e la parola. Oggi non riconosco i volti di amici, e può capitarmi anche di guardare un film per sei volte prima di accorgermi che l’avevo già visto”.
“Ricordo pochi aneddoti della mia infanzia tanto che i miei amici mi chiamano “Ma chi? Ma dove? Ma quando?”. Perché ripeto in continuazione queste domande. Vivo con Google Maps perché non ricordo le strade dei paesi attorno a dove sono cresciuto e ho dovuto imparare a fare il mio mestiere in un modo nuovo, studiando il doppio”.
Marco termina afferma: “Oggi con questa scocciatura ho imparato a convivere, anzi a volte me ne approfitto e fingo di non ricordare cose che invece ricordo benissimo. Ogni giorno rinasco come un uomo che ha lasciato indietro un pezzo del suo passato, per vivere il presente. Un uomo nuovo, e anche se può sembrarvi strano, un uomo felice”.