Sono tante le persone che a distanza di settimane continuano a ricordare Maurizio Costanzo e il suo carattere buono e altruista. Nel corso degli anni anche Mauro Corruzzi, che tutti conosciamo come Platinette, ha voluto salutare e ricordare il grande giornalista.
Costanzo durante la sua carriera lavorativa ma anche personale è riuscito a farsi amare da migliaia di colleghi ma anche dai telespettatori di tutt’Italia. La sua morte ha segnato una parentesi di vita che non tornerà più e che ricorderemo con grandissimo affetto.
Platinette infatti, nel corso della sua carriera ha avuto un lungo trascorso professionale e di grande amicizia con Costanzo. Il tutto, era iniziato con un semplice “no” di Coruzzi al Costanzo Show datato 1999.
In un secondo momento invece, ricevette una telefonata che lo invitava a parlare dei disturbi alimentati e proprio da quel momento iniziò una grande amicizia senza fine. Entrambi rispettosi l’uno dell’altro hanno continuano a sentirsi spesso, dandosi del lei fino alla fune ma dimostrando un immenso affetto reciproco.

Mauro Corruzzi ricorda Costanzo: “Ecco perché non sono andato al suo funerale”
Platinette di recente ha così rilasciato una lunga intervista a Fanpage, rivelando alcuni pensieri nei confronti di Costanzo. Quest’ultima ha rivelato il motivo per il quale non si è presentato ai suoi funerali lasciando i suoi fan molto dispiaciuti e tristi.
Mauro dopo aver descritto il loro rapporto fatto di piccoli gesti e di grande rispetto, ha svelato il motivo per il quale ha deciso di non presentarsi al suo funerale. È proprio quest’ultimo infatti ad affermare: “Al presenzialismo televisivo ho detto di no. Parlare di sé mi sembrava inopportuno, oltre che irrispettoso nei suoi confronti”.
“I lutti vanno osservati anche rispettando i tempi di elaborazione, meglio rimanere in silenzio finché non li si supera. Ognuno deve superarlo a suo modo. Costanzo non va ricordato perché si deve riempire un programma per prendere qualche punto di share in più. Va studiato come fenomeno di comunicazione, come quando Eco scrisse nel ’61 la fenomenologia di Mike Bongiorno. Non c’è altro modo” ha spiegato Corruzzi.
Infine, sempre quest’ultima ha poi spiegato cosa avrebbe voluto dirgli oggi che nel corso della loro amicizia non gli ha mai detto. “Gli direi che avrebbe fatto meglio a non farmi certe rivelazioni perché sono inaffidabile”.
“Corro il rischio di non tenere niente per me, ma è talmente forte il rispetto che ho per lui e il senso della mancanza che non lo tradirò mai. Non gli farei più tante confessioni sui miei disturbi alimentari, visto che lui per un bignè avrebbe tradito non so chi e io lo stesso per un trancio di pizza con un litro e mezzo di Coca-Cola ghiacciata” termina Platinette.