Ciò che ha vissuto Jessica Quercioli, delegata dell’OIPA di Bologna e guardia zoofila, ha dell’incredibile, proprio per questo ha deciso di raccontarlo in un’intervista rilasciata a La Zampa. La sua gattina Melody infatti, ha subito dei delicati interventi dopo essere rimasta coinvolta in un brutto episodio.
Quest’ultima era in fin di vita a seguito di un chicco di grandine grande quanto una pallina da tennis caduto durante il maltempo dei giorni scorsi. Ora che la piccola si trova fuori pericolo, Jessica ha deciso di raccontare la sua storia per rendere partecipi tutti gli amanti degli animali.
Melody, la gattina in fin di vita per un chicco di grandine grande come una pallina da tennis

Melody, la gattina che fino ad un paio di giorni fa era in fin di vita, grazie a tutte le cure a lei riservate, sta incominciando a riprendersi. È proprio Jessica ad affermare: “Sta cominciando a respirare meglio, abbiano concrete speranze che ce la possa fare. D’altro canto, se è vero che i gatti hanno sette vite, alla mia Melody, pur con tutte le sofferenze che nei suoi primi sette anni ha dovuto sopportare, ne restano ancora diverse”.
“Io e mio marito eravamo fuori casa stavamo rientrando in auto a Baricella proprio mentre infuriava una tempesta di pioggia, grandine e vento. Una cosa mai vista. La mia vicina ci aveva appena avvertiti che la bufera stava facendo un disastro anche da noi. Abbiano subito pensato ai nostri animali, i cinque gatti, di cui due disabili, le oche, le galline. Ci batteva forte il cuore, eravamo preoccupatissimi”.
E sapendo ciò che gli aspettava a casa, avevano ragione: “Quando siamo arrivati ci siamo messi le mani nei capelli, abbiamo pianto parte del tetto era stato danneggiato, tettoie e verande divelte, la recinzione e il pollaio non c’erano più. Poi, appena entrati in giardino, l’immagine che non dimenticherò mai: in mezzo, sotto la pioggia battente, zuppa e fradicia, immobile, c’era lei, la mia Melody. Ho corso verso di lei, l’ho toccata, era fredda, non si muoveva. Ho urlato “è morta, è morta”.
“Una manciata di secondi dopo ho percepito un piccolissimo movimento, l’ho presa, avvolta in una coperta e l’ho stretta a me. Quindi, a tutta velocità, l’ho portata in una clinica veterinaria. Aveva diverse ferite, la più grossa sul muso, vicino all’occhio, respirava a fatica” spiega Jessica.
Quella ferita che poi le ha condizionato in negativo, la sua evoluzione clinica con gravi ripercussioni a livello neurologico. Melody, non appena è scoppiata la tempesta ha cercato di fuggire verso l’esterno, diventando così il bersaglio della grandine che ha causato ingenti danni a cose e persone.
Durante l’intervista, Jessica ha poi raccontato: “Da quando è ricoverata in clinica sono stata per ore al capezzale della mia Melody. Le sono stata vicina e ho cercato di confortarla. Le hanno messo uno speciale sondino. Per 30-40 giorni dovrà mangiare e prendere medicine in questo modo, tramite una siringa il cui contenuto passa attraverso il sondino stesso. L’importante è che ce la faccia”.
“Mi ha comunque fatto tante fusa, ovviamente è molto debilitata ma il respiro è migliorato. Sono stata lì un po’ e quando sentiva la mia voce cercava di muoversi un pochino. Se non ci saranno problematiche di peggioramento ci sarà la possibilità che nelle prossime ore possa tornare a casa, da noi. Come molti gatti c’è il rischio che si lascino andare. Dovrò somministrare cibo o 4 o 5 volte nel corso della giornata stimolarla muoverla e girarla spesso”.
Per concludere la sua intervista, ha voluto dichiarare che: “Anche Melody faceva parte di questa categoria la trovai, sette anni fa, quando aveva sì e no 50 giorni, in un fossato vicino a dove abitiamo. Stavo camminando quando ho sentito dei lamenti, miagolii continui, mi sono avvicinata e c’era lei insieme a un altro gatto. L’avevano abbandonati. Non ci pensai due volte e li portai a casa e poi dal veterinario. Erano ovviamente senza microchip”.
Photo in evidenza via: LaStampa.it