Grazie allaprontezza dei carabinieri locali si è sventato il suicidio di un anziano a Mesoraca, popoloso comune in provincia di Crotone.
L’uomo voleva suicidarsi ed era molto vicino a compiere un gesto estremo. L’anziano, del quale non sono rese note le generalità ma soltanto l’età (87 anni) nel pomeriggio di domenica 9 giugno ha chiamato il 112 annunciando al telefono di volerla fare finita senza però spiegare i motivi della sua azione.
A rispondergli però ha trovato un carabiniere che è stato lesto a capire che la situazione rischiava realmente di diventare drammatica e così lo ha trattenuto al telefono allertando al tempo stesso i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Petilia Policastro che sono stati coordinati dalla locale stazione dei carabinieri compiendo così un intervento che si è rivelato risolutivo.
Salvataggio a lieto fine di un anziano suicida, i carabinieri prontissimi
Mentre infatti il carabiniere al telefono cercava di calmare l’anziano, convincendolo che la situazione si poteva risolvere in altri modi. Ha ritardato così le sue azioni, gli altri carabinieri hanno rintracciato la casa dell’uomo e sono riusciti ad entrare.
Quando hanno fatto irruzione, hanno trovato l’87enne che aveva già al collo una corda fissata al soffitto con un gancio. A quel punto sono riusciti a calmarlo, facendo poi intervenire il personale specializzato del 118 di Crotone. Lo hanno trasportato nel più vicino ospedale. Lì gli hanno prestato le prime cure in attesa che intervengano anche i Servizi Sociali e si prendano carico del suo caso.
Un dramma a lieto fine che ricorda in parte quanto successo qualche giorno fa in provincia di Brindisi. Là un 96enne aveva chiamato i carabinieri locali perché secondo lui c’era una macchina che gli bloccava la porta da casa e quindi non gli permetteva di uscire.
Quando gli uomini in divisa sono arrivata da lui hanno scoperto che in realtà non c’era nessuna vettura parcheggiata male. L’uomo, che vive da solo, aveva soltanto bisogno di compagnia e che in realtà ormai non ce la faceva più a muoversi autonomamente.
Così il maresciallo della locale stazione lo ha accompagnato per strada, si è fatto raccontare la sua vita e ha anche scoperto che aveva dei parenti vicini, in grado di occuparsi di lui.