Mia nonna diceva delle parole bellissime, è una meravigliosa poesia di Paola Krug. Dedicata a tutte le donne che stanno attraversando un momento difficile. Sappiamo che talvolta la vita può essere complessa, ma è il momento di tirare fuori le unghie.
Ognuna di noi si ritrova a fare i conti con le emozioni negative. Purtroppo, fanno parte del processo di vita. Possiamo però contrastare le emozioni negative, possiamo uscire la voce che abbiamo dentro di noi.
Tutto ciò che possiamo fare è lottare con le unghie e con i denti. O, come suggerisce questa nonna, intrecciare i nostri capelli. Una poesia per le donne.
Poesia di Paola Krug: mia nonna diceva…
Mia nonna diceva che quando una donna si sentirà triste, quello che potrà fare è intrecciare i suoi capelli. Così il dolore rimarrà intrappolato tra i suoi capelli e non potrà raggiungere il resto del corpo.
Bisognerà stare attente che, la tristezza, non raggiunga gli occhi, perché li farà piangere e sarà bene non lasciarla posare sulle nostre labbra, perché ci farà dire cose non vere.
Che non entri nelle tue mani – mi diceva – perché tosterà di più il caffè o lascerà cruda la pasta: alla tristezza piace il sapore amaro.
Quando ti sentirai triste, bambina, intreccia i capelli. Intrappola il dolore nella matassa e lascialo scappare quando il vento del nord soffia con forza.
I nostri capelli sono una rete in grado di catturare tutto: sono forti come le radici del vecchio cipresso e dolce come la schiuma della farina di mais.
Non farti trovare impreparata dalla malinconia, bambina, anche se hai il cuore spezzato o le ossa fredde per ogni assenza.
Non lasciarla in te, con i capelli sciolti, perché fluirà come una cascata per i canali che la luna ha tracciato nel tuo corpo. Intreccia la tua tristezza – mi disse – intreccia sempre la tua tristezza.