Michelle Hunziker parla per la prima volta della sua separazione da Tomaso Trussardi nello studio di Silvia Toffanin. La famosa showgirl si è lasciata andare ad un lungo e intenso racconto a cuore aperto dove, ha svelato il grande dolore provato dopo la decisione di mettere fine al suo matrimonio.
La storia d’amore con Tomaso è giunta al capolinea diverse settimane fa quando entrambi, di comune accordo, hanno deciso di comunicare la loro separazione. Mentre la carriera lavorativa di Michelle va a gonfie vele, la sua vita privata sembra aver subito una forte battuta d’arresto.
A svelare come si sente realmente è la stessa Michelle ospite nella giornata di ieri a Verissimo. La conduttrice infatti, ha messo da parte la sua carriera per parlare del suo stato d’animo e del dolore che sta attraversando.
Michelle Hunziker parla per la prima volta del suo divorzio
La showgirl senza mezzi termini ha parlato per la prima volta della separazione da Tomaso Trussardi e la tristezza che sta vivendo. Di fronte a Silvia Toffanin è lei stessa ad affermare: “Così bisogna affrontarle e poi andare avanti e mettere appunto le giuste priorità e non abbattersi mai. Ma rialzarsi. E non attaccare mai i nostri zaini di sofferenza agli altri”.
“Io in realtà sono pudica di sentimenti, quello che vivo di difficile me lo vivo da sola o con qualcuno con cui sono in confidenza. Gli altri hanno tanti problemi, io voglio essere la testimonianza che si può trarre forza da questa sofferenza” svela Michelle a Silvia Toffanin.
La Hunziker ha sempre cercato di portare in televisione e sui social la sua simpatia e il suo buon’umore cercando di tenere per sé la tristezza.
Questa volta però, la conduttrice Mediaset ha deciso di svelare come si sente dopo la separazione da Trussardi.
Dal suo punto di vista affrontare un divorzio è un vero e proprio lutto da affrontare perché oltre alla malinconia ti fa sentire un fallito. Sono proprio queste le sue parole e prosegue: “Però dall’altra parte è anche un nuovo inizio. Devo dire che questo show è terapeutico. Così come lo è stato pubblico e il lavoro”.