Morte di Luana, la Procura di Prato dopo ore di accertamenti e di esami sull’orditoio “gemello” di quello dove la giovane ragazza perse la vita, ha confermato la manipolazione dei sistemi di sicurezza. Stando alle parole del consulente tecnico l’orditoio uguale a quello che ha tolto la vita a Luana, sarebbe così stato manipolato. Subito dopo la morte della giovanissima operaia Luana D’Orazio, gli inquirenti hanno sequestrato due orditoi che si trovavano all’interno dell’azienda.
Un esame importante quello svolto dalla Procura che ha così confermato la manipolazione dei sistemi di sicurezza sul secondo macchinario. Esso infatti, sarebbe il “gemello” del primo, nonché quello che nei giorni scorsi ha purtroppo ucciso la 22enne mamma di un bambino di soli 5 anni. Nei prossimi giorni, la Procura procederà nell’esaminare il macchinario stesso che, è stato protagonista della terribile morte.
Morte di Luana, esaminato orditoio gemello: Manipolati sistemi di sicurezza
La Procura di Prato nei giorni scorsi ha così svolto una comparazione tra i due macchinari. Nella giornata di ieri il consulente del pm ha iniziato l’accertamento del macchinario gemello trovando inaspettatamente manipolati i sistemi di sicurezza. Invece, nei giorni a venire lo stesso consulente avrà la possibilità di esaminare lo stesso macchinario che ha ucciso Luana D’Orazio.
La stessa Procura indaga anche sul contratto che Luana aveva con l’azienda tessile di Oste do Montemurlo. Da un primo esame svolto infatti, l’assunzione della giovane operaia prevedeva lo svolgere di semplici mansioni di catalogazione. Questo significa che la ragazza non avrebbe potuto lavorare a contatto con i macchinari che si trovano all’interno dell’azienda.