Una lettera commovente e piena di grande tristezza da parte del pediatra Giorgio Cuffaro nei confronti del piccolo Leonardo Savian Cecchetti che ha perso la vita a soli 2 anni. Un’indicente stradale è quello che ha strappato il bimbo dalle braccia della propria famiglia il giorno di Pasqua e che per più di un mese ha cercato con tutte le sue forze di farcela.
Quel giorno che doveva essere di festa per tutti, si è trasformato in un momento di grande paura. La macchina in cui viaggiava Leonardo insieme al suo papà si è scontrata con un’altra vettura a Motta di Livenza. Il piccolo fin da subito era andato in arresto cardiocircolatorio e destino ha voluto che il pediatra Giorgio Cuffaro passasse di li proprio in quel momento.
Un segno del destino che ha permesso al cuore del piccolo di ricominciare a battere per poi spengersi tristemente qualche settimana dopo. Ora che Leonardo è volato in cielo, il medico che ha cercato di salvargli la vita, ha voluto dedicargli una lunga e commovente lettera che in breve tempo ha fatto il giro d’Italia.
Muore a 2 anni, la lettera del pediatra al piccolo Leo: “Non sai cosa avrei dato per salvarti”

Il medico dopo aver appreso la morte di Leonardo non ha potuto trattenere le lacrime dedicandogli una lunga lettera inaspettata. Un cuore grande quello di Giorgio Cuffaro che all’interno del suo profilo Facebook ha affermato: “No, non sono stato un eroe. Ho solo fatto, nel miglior modo possibile, il mio dovere, di medico e cittadino”.
“Perché sì, ogni cittadino è tenuto a soccorrere. E ogni cittadino dovrebbe, a mio avviso, sapere esattamente cosa fare in situazioni simili, indipendentemente che poi ci riesca o meno”.
“Il tuo volto, dopo pochi istanti, è tornato roseo, a dirmi che stavamo andando bene, e non mi sono perso d’animo. E tu ci hai messo del tuo, quando il tuo cuoricino ha ripreso a battere regolarmente, con forza. Non credevo alle mie dita, alle mie orecchie, ai miei occhi” afferma il pediatra.
Proseguendo: “Non sai cosa avrei dato per salvarti per davvero e un giorno, magari, sì, poterti abbracciare. O guardarti giocare, correre, saltare, anche solo in silenzio e da lontano. La mia sola piccola grande consolazione è aver dato a te e ai tuoi portentosi genitori un po’ di tempo, per parlarti, accarezzarti, coccolarti. Sono certo tu, con loro, abbia fatto un bel pieno di Amore, dopo il nostro incontro” termina Giorgio Cuffaro con la tristezza nel cuore per Leo che muore a 2 anni lasciando un vuoto immenso.