Muore di infarto a 13 anni nel 2014 il piccolo Alessio Quaini durante una gita scolastica. La tragedia avvenuta a Brescia, precisamente a Vallio Terme, ha visto la morte di un’adolescente a causa di una crisi cardiaca.
Il tutto è avvenuto nell’aprile del 2014 quando il ragazzo, insieme ai suoi compagni di classe, era partito per una giornata fuori porta organizzata con la scuola. Una morte inaspettata, che ha sconvolto l’intera cittadina e segnato per sempre tutta la sua famiglia.
Il ragazzo di soli 13 anni ha perso la vita accasciandosi improvvisamente a terra davanti agli occhi dei suoi compagni e delle maestre. A distanza di tantissimi anni, il caso rimane ancora aperto nonostante la famiglia abbia sottolineato la responsabilità dell’insegnante che, conosceva il difetto congenito di cui soffriva Alessio.
La maestra con cui l’adolescente e il resto della classe andarono in gita, era infatti a conoscenza della malattia di Quaini e per questo, continua ad essere indagata. Quest’ultima senza pensare alla patologia cardiaca del ragazzo, gli ha fatto salire ben 40 gradini di scale per mostrare ai suoi alunni il Municipio di Villanuova sul Clisi.
Muore di infarto a 13 anni, accusata la maestra: “Il cuore di Alessio non ha retto”

Il giovane Alessio Quaini era troppo fragile per riuscire a salire tutti quei gradini che, in pochi minuti di sono rivelati per lui mortali. L’adolescente infatti, a causa di un forte malore si è accasciato sul pavimento perdendo la vita a soli 13 anni.
Alessio da diversi anni soffriva di una cardiopatia congenita, la stessa patologia di cui soffriva suo fratellino di tre anni per cui è morto. I due fratellini nonché gemelli erano affetti da cardiomiopatia ipertrofica dilatativa.
Mentre il piccolo Simone perde la vita in attesa di un trapianto, Alessio è stato bene fino all’età di 9 anni. Nel 2010 infatti, il bimbo fu vittima di una bruttissima crisi cardiaca che spinse i medici ad impiantargli un defibrillatore interno. Purtroppo però, quest’ultimo non ha retto i 40 gradini saliti durante la gita scolastica.
La famiglia di Alessio fin da subito insieme ai suoi consulenti ha accusato la maestra che si trovava in gita con la classe. Quest’ultima infatti, era perfettamente a conoscenza del programma del suo alunno e nel rischio che correva facendogli salire quei 40 gradini che, l’hanno portato alla morte.