Oggi vogliamo raccontarvi la storia di Imma e Giacinto una coppia di sposi che ha condiviso la loro testimonianza che porta il nome di MartaMaria, Ovvero la loro bambina vissuta soltanto 5 giorni dopo il parto, nata con una patologia difficile.
La storia che stiamo per raccontarvi è stata portata alla luce da Titti una cara amica della mamma, che pare abbia rifiutato l’aborto terapeutico per poter mettere al mondo la sua bambina di nome Benedetta che purtroppo risultano affetta da una patologia piuttosto grave.
Questa storia ha dato l’input affinché nascesse quella che è stata definita comfort air presso l’ospedale Villa Betania di Napoli. La giovane mamma si chiama Imma la quale ha deciso di raccontare la sua storia, molto commovente, che la stessa avrebbe raccontato telefonicamente ad una giornalista che ha deciso poi di rendere pubblica la sua testimonianza.
La storia
Emma racconta tutto sin dall’inizio. Nel 2013 un anno dopo la nascita del primo figlio arrivato dopo alcuni aborti spontanei, sarebbe rimasta di nuovo incinta ed era piuttosto felice. Il 24 luglio esattamente alla dodicesima settimana però nel corso di una visita il medico si accorse che la bambina era affetta da acrania. Una patologia incompatibile con la vita perché non permette il completo sviluppo della calotta cranica.
Imma racconta che c’erano molte probabilità che la gravidanza si potesse interrompere prima del tempo. Per questo motivo il ginecologo consigliò di praticare l’aborto terapeutico. I due coniugi però non considerarono l’aborto perché avevano chiesto il dono di avere un figlio al Signore.
Dopo due giorni dalla diagnosi , marito e moglie tornarono dal medico per comunicare la decisione di continuare la gravidanza Anche se Giacinto Pare fosse stato piuttosto preoccupato per la salute della moglie che tra l’altro soffre di artrite reumatoide e spondilite.
«Signore, adesso solo tu mi puoi sostenere in questi nove mesi», sono state queste le prime parole di Imma dopo aver appreso la notizia. “Solo Tu mi puoi aiutare, da sola non posso farcela».
La gravidanza sarebbe proceduta senza alcun tipo di problema particolare ma dopo l’estate Imma decise di comunicare agli amici e ai familiari la patologia di cui soffriva Purtroppo la bambina.
Titti, un’amica della famiglia, consigliò ai genitori di andare a Villa Betania. Questo posto era perfetto per i genitori che attendono un figlio affetto da una patologia grave.
Inizialmente la comfort air a Villa Betania non fu molto semplice e in molti non pare si trovassero favorevoli all’iniziativa.
La nascita: una patologia complessa
Nel corso delle ultime visite il ginecologo disse alla donna che era molto egoista per il fatto che aveva deciso di fare vedere la bambina ai familiari. Il medico era praticamente in disaccordo perché purtroppo la bambina sarebbe nata come un mostro.
Imma decise anche lì di non voler alcun tipo di accanimento terapeutico sulla bambina per poterla tenere in vita dopo la nascita. Si è trattato inevitabilmente di un percorso molto difficile che la donna è riuscita ad attraversare soltanto grazie all’aiuto e all’amore della famiglia e soprattutto di suo marito e della fede.
Imma non nasconde che in tutti quei mesi si è più volte rivolta al signore cercando conforto ma soprattutto un miracolo. La bambina, Marta Maria, nacque il 17 gennaio del 2014 alle 12:30.
Poco dopo venne subito battezzata in una stanza dell’ospedale Circondati dall’amore dei familiari e delle madrine ovvero Titti e la sorella di Imma. La bambina riuscì a vivere per 5 giorni coccolata da tutti.
“Il suo funerale è stato una festa, animato dai canti della mia comunità carismatica e dalla preghiera di tutti. La chiesa era piena di persone e il Signore mi donò anche la forza di leggere una lettera che avevo scritto a fatica per l’occasione.
L’abbiamo fatta sentire accolta, voluta, amata, protetta. Ha ricevuto il battesimo e il funerale, le abbiamo dato la dignità di essere umano che spetta a tutti e che l’aborto atrocemente elimina.
Sono grata a Dio per tutto questo, per avermi fatto sperimentare la gioia piena di cui mi aveva parlato la mia amica Titti, la Sua consolazione immensa, la certezza della vita eterna. Mia figlia è nata, vissuta, morta ed ora si trova viva in cielo”. E’ questo il racconto di Imma.
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