Sono molto note Le apparizioni mariane relative alla nostra signora di Fatima. Oggi vi parliamo di una in particolare. Tra le più note apparizioni di Nostra Signora di Fatima, ricordiamo quella alle pastorelle Lucia Dos Santos di 10 anni e Jacinta Marto di 7 anni con il Pastorello Francesco Marta di 9 anni.
L’apparizione è avvenuta il 13 maggio del 1917, mentre guardavano al pascolo, proprio vicino alla cittadina di Fatima.
I tre pastorelli riferirono di aver visto una nube scendere e apparire al suo diradarsi una donna vestita di bianco con una donna che venne identificata proprio con la Madonna.
In seguito a questa apparizione, la Madonna diede appuntamento ai tre pastorelli sempre nello stesso luogo per il 13 di ogni mese e così avvenne fino al 13 ottobre.
Nel corso di queste apparizioni, che durarono per un po’ di tempo alla Madonna diede importanti rivelazioni su Eventi futuri come la fine della prima guerra mondiale, il pericolo di una seconda guerra ancora più devastante e la minaccia comunista proveniente dalla Russia.
Nostra Signora di Fatima
Sembra proprio che in una delle apparizioni la Madonna mostrò ai tre pastorelli Anche l’inferno. Ma per quale motivo la Madonna mostrò ai pastorelli l’inferno?
A parlare è stato padre Teofilo Rodriguez un grande difensore dell’Immacolata. Spiegò che la Madonna decise di mostrare l’inferno, semplicemente per ricordare che questo purtroppo esiste e che è eterno, come è reale la condanna.
Teofilo Rodriguez
“Ancora una volta aprì le Sue mani, come aveva fatto i due mesi precedenti. I raggi [di luce] apparvero per penetrare la terra e noi vedemmo come un vasto mare di fuoco. Vedemmo i dèmoni e le anime [dei dannati] immersi in esso”.
“Vi erano poi come tizzoni ardenti trasparenti, tutti anneriti e bruciati, con forma umana. Essi fluttuavano in questo grande conflagrazione. Ora lanciati in aria dalle fiamme e poi risucchiati di nuovo, insieme a grandi nuvole di fumo.
Talvolta ricadevano su ogni lato come scintille su fuochi enormi, senza peso o equilibrio, fra grida e lamenti di dolore e disperazione. Ci terrorizzavano e ci facevano tremare di paura (deve essere stata questa visione a farmi piangere, come dice la gente che mi udì)”.
“I demoni si distinguevano [dalle anime dei dannati] per il loro aspetto terrificante e repellente simile a quello di animali orrendi e sconosciuti, neri e trasparenti come tizzoni ardenti.
Questa visione è durata solamente un attimo, grazie alla nostra buona Madre Celeste, che nella sua prima apparizione aveva promesso di portarci in Paradiso. Senza questa promessa, credo che saremmo morti di terrore e spavento”.
Morire in peccato mortale senza essersene pentiti e senza accogliere l’amore misericordioso di Dio, significa rimanere separati per sempre da lui per una nostra libera scelta.
Ed è questo stato di definitiva auto-esclusione dalla comunione con Dio e con i beati che viene designato con la parola ‘inferno’” (Catechismo, n. 1033).
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