Ora legale 2023, quando termina l‘ora solare? Come ogni anno, cambierà l’ora solare e sposteremo le lancette avanti di un’ora. Il cambio dell’ora avverrà quando? E’ questa la domanda più frequente delle ultime settimane.
Il motivo? Sicuramente c’è una gran voglia di far tornare le lancette avanti di un’ora. Il cambio d’ora, però, ha sicuramente degli effetti anche sulla salute delle persone e si segnalano delle vere e proprie patologie legate a questo.
Vediamo qui di seguito qualche informazione in più.
Ora legale 2023, quando spostare le lancette

L‘ora legale nel 2023 entrerà in vigore esattamente domenica 26 marzo alle ore 2.00. Dunque, il cambio dell’ora avverrà nella notte tra sabato e domenica.
Bisognerà cambiare l’ora, portando le lancette avanti di 60 minuti. E’ consigliabile fare il cambio intorno alle 2.00. Questo cambio in genere apporta delle modifiche e dei cambiamenti nella nostra vita, soprattutto sul nostro riposo notturno.
E’ solo una piccola parte della popolazione a risentire di questo cambio d’ora, con fastidi quali la sonnolenza, l’irritabilità e la stanchezza. In genere è solo questione di abituarsi al nuovo orario e tutto dovrebbe risolversi nel giro di 24-48 ore.
Il prossimo 29 ottobre 2023, invece, sposteremo ancora di un’ora indietro le lancette
Per quale motivo avviene il cambio d’ora legale
A differenze del cambio dell’ora solare, quello dell’ora legale non nasce per un’esigenza dovuta al movimento rotatorio terrestre. Questo cambio è dovuto ad una serie di convenzioni tra stati, i quali hanno deciso di portare un’ora avanti per godere di più delle ore di luce, risparmiando cifre anche piuttosto notevoli per il consumo di corrente e elettrica.
Per lo stato, passare all’ora legare è indice di risparmio, ma lo stesso è per il cittadino che risparmia energia elettrica. L‘ora legale è applicata in varie parti del mondo, ogni Stato o nazione ha deciso di adottare delle precise regole che non sempre sono accettate da altri paesi.
In Italia l’ora legale venne approvata per la prima volta il 25 maggio 1916 secondo le regole dell’Unione europea.