Ora legale addio. Domenica 28 Marzo potrebbe essere l’ultima volta che sposteremo le lancette di un’ora in avanti per l’ora legale. Infatti il parlamento europeo dopo una consultazione pubblica avvenuta tra luglio ed agosto 2018 ha evidenziato che l’84% dei voti ha approvato l’abolizione dell’obbligo del cambio di ora due volte all’anno per i diversi paesi membri Ue.
Ogni Stato, quindi, dovrà decidere entro la fine di aprile 2021 se vorrà adottare per sempre l’ora legale o quella solare. Cosa succederà quindi in Italia?
Il nostro paese ha depositato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere intatta la situazione attuale senza che vi sia alcuna variazione. In altri paesi invece la situazione è diversa. La maggioranza dei francesi vorrebbe tenere per esempio sempre l’ora legale.
I paesi del Nord Europa quella solare che avvantaggia più i paesi del sud. Insomma il rischio è che da Aprile se non ci sarà alcun intervento a livello generale si potrebbe viaggiare in un’Europa di tanti fusi orari diversi.
Ora legale addio, perché viene adottata in Italia?
Ma perché in Italia viene adottata nei mesi estivi l‘ora legale? Questo cambio viene adottato a partire dal 1966 per sfruttare al meglio le ore di luce che la stagione estiva ci garantisce. Tra marzo e ottobre, infatti, c’è più luce dato che il sole sorge prima e tramonta più tardi. Spostando di un’ora avanti le lancette, quindi, le ore di luce si possono usare appieno per svolgere le diverse attività quotidiane.
E questo comporta anche dei vantaggi economici non indifferenti. Il vantaggio economico con l’ora legale in Italia c’è in quanto lo spostamento delle lancette permette di accendere la luce un’ora più tardi con un conseguente risparmio di energia elettrica.
Secondo l’Enea tale sistema porta ad un risparmio dello 0,2% sul totale dei consumi. Questo è un dato importante nelle politiche di risparmio energetico. I dati della società italiana Terna, poi, comunicano che grazie al cambio di ora si consumano in meno 560 milioni di kWh con un risparmio di oltre 115 milioni di euro per le famiglie italiane.
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