Pagamenti pensioni. Anche per il mese di settembre le pensioni verranno erogate in anticipo. Questo per evitare assembramenti negli uffici postali il primo giorno del mese bancabile per le pensioni.
Si è ancora in attesa del comunicato ufficiale da parte di Poste Italiane ma tutto lascia presagire che come nei mesi scorsi anche questa volta a partire dal 25 al 31 agosto potranno essere incassati gli assegni di settembre.
Questa volta però ci sarà una novità. Le pensioni di settembre potrebbero vedere gli importi spettanti scendere o aumentare in relazione alla propria posizione contributiva.
Sono confermati infatti i conguagli 730 in questo mese, che potrebbero generare rimborsi o trattenute al momento dei versamenti dei prossimi assegni pensionistici.
L’emergenza coronavirus ha spinto il governo a modificare alcune scadenze con il fisco. Una di queste era la dichiarazione dei redditi la cui scadenza dal 23 luglio (data consueta ogni anno) è stata prorogata a fine settembre.
Quindi chi presentava la dichiarazione entro i termini previsti vedeva gli importi della propria pensione variare in base a trattenute o rimborsi effettuati direttamente sugli assegni, a partire dal mese di agosto.
Pagamenti pensioni: per chi ha fatto dichiarazione ad agosto, rimborsi e trattenute sull’assegno di settembre
Quest’anno invece, modificati i termini per la presentazione del modello 730 la cui scadenza è fissata al 30 settembre, chi ha già provveduto ad inoltrate la dichiarazione nel mese di agosto, vedrà eventuali rimborsi o trattenute già sull’assegno della pensione di settembre.
Gli importi a debito possono anche essere restituiti dal contribuente – pensionato attraverso rateizzazione. L’Inps ha però ribadito che le rate in questione non potranno essere protratte oltre il mese di novembre.
Questa regola vale in generale per tutti i contribuenti. Il momento in cui la dichiarazione è inoltrata è indifferente.
E questo vale quindi sia per chi ha scelto di inoltrare tutto entro luglio/agosto sia per quelli che invece provvederanno a regolarizzare la propria posizione a settembre.
Ulteriori ritardi esporranno i morosi alle relative sanzioni, anche se restano comunque valide tutte le modalità di ravvedimento.