Paolo Borsellino Audio: sono pubblicate le parole del giudice. Dagli archivi (ora desecretati) della Commissione parlamentare antimafia emerge la voce di Paolo Borsellino. «In questi video vediamo un Paolo Borsellino arrabbiato, non ce la fa a portare avanti il lavoro, è troppo e il magistrato non riesce a gestire un numero di procedimenti troppo elevato.
Quanto sarebbe necessario che la magistratura avesse la possibilità di curare la qualità, se vogliamo affrontare la mafia e la corruzione bisogna dedicarsi a tempo pieno e non si può rimanere sommersi. Il ministro della giustizia sicuramente provvederà con una serie di provvedimenti».
Traspare tutta l’amarezza di Borsellino che si sente quasi preso in giro da quelle stesse istituzioni che si impegnava a proteggere ogni giorno, da quello stesso Stato che avrebbe dovuto portarlo ad esempio per tutti i cittadini.
Paolo Borsellino Audio: il suo sfogo
“Cha senso ha essere accompagnato la mattina per poi essere libero di essere ucciso la sera?”, la domanda da brividi che il giudice faceva a se stesso. Ma anche a coloro in teoria dovevano proteggerlo e assicurargli quell’incolumità che tanto era cercata e agognata.
«Voglio sottolineare, dice Borsellino alla Commissione antimafia del Senato nel 1984, la gravità dei problemi di natura pratica che ogni giorno dobbiamo affrontare.
Con la gestione dei processi di mole incredibile, è diventato indispensabile l’uso di attrezzature più moderne, come i computer: il pc è finalmente arrivato ma non sarà operativo se non tra qualche tempo, ci sono problemi gravi di installazione, è stato messo in un camerino.
Deve servire per la gestione dell’enorme processo che stiamo portando avanti. È indispensabile, c’è una mole di dati incredibile, il processo impegna ben 4 magistrati. Non bastano più le rubriche artigianali».
Parole amare

“Buona parte di noi (magistrati, ndr) non può essere accompagnata in ufficio di pomeriggio da macchine blindate perché di pomeriggio è disponibile solo una macchina blindata, che evidentemente non può andare a raccogliere quattro colleghi.
Pertanto io, sistematicamente, il pomeriggio mi reco in ufficio con la mia automobile e ritorno a casa alle 21 o alle 22. Magari con ciò riacquisto la mia libertà utilizzando la mia automobile; però non capisco che senso abbia farmi perdere la libertà la mattina per essere, poi, libero di essere ucciso la sera”.
Questo diceva Borsellino per accusare tutti quegli uomini di Stato corrotti e collusi con la mafia che alla fine portarono lui, Falcone, Dalla Chiesa e tanti altri a sacrificare la vita per degli ideali veri, autentici nella più totale indifferenza.
Paolo Borsellino Audio: sono pubblicate le parole del giudice. Dagli archivi (ora desecretati) della Commissione parlamentare antimafia emerge la voce di Paolo Borsellino. «In questi video vediamo un Paolo Borsellino arrabbiato, non ce la fa a portare avanti il lavoro, è troppo e il magistrato non riesce a gestire un numero di procedimenti troppo elevato.
Quanto sarebbe necessario che la magistratura avesse la possibilità di curare la qualità, se vogliamo affrontare la mafia e la corruzione bisogna dedicarsi a tempo pieno e non si può rimanere sommersi. Il ministro della giustizia sicuramente provvederà con una serie di provvedimenti».
Traspare tutta l’amarezza di Borsellino che si sente quasi preso in giro da quelle stesse istituzioni che si impegnava a proteggere ogni giorno, da quello stesso Stato che avrebbe dovuto portarlo ad esempio per tutti i cittadini.
Paolo Borsellino Audio: il suo sfogo
“Cha senso ha essere accompagnato la mattina per poi essere libero di essere ucciso la sera?”, la domanda da brividi che il giudice faceva a se stesso. Ma anche a coloro in teoria dovevano proteggerlo e assicurargli quell’incolumità che tanto era cercata e agognata.
«Voglio sottolineare, dice Borsellino alla Commissione antimafia del Senato nel 1984, la gravità dei problemi di natura pratica che ogni giorno dobbiamo affrontare.
Con la gestione dei processi di mole incredibile, è diventato indispensabile l’uso di attrezzature più moderne, come i computer: il pc è finalmente arrivato ma non sarà operativo se non tra qualche tempo, ci sono problemi gravi di installazione, è stato messo in un camerino.
Deve servire per la gestione dell’enorme processo che stiamo portando avanti. È indispensabile, c’è una mole di dati incredibile, il processo impegna ben 4 magistrati. Non bastano più le rubriche artigianali».
Parole amare

“Buona parte di noi (magistrati, ndr) non può essere accompagnata in ufficio di pomeriggio da macchine blindate perché di pomeriggio è disponibile solo una macchina blindata, che evidentemente non può andare a raccogliere quattro colleghi.
Pertanto io, sistematicamente, il pomeriggio mi reco in ufficio con la mia automobile e ritorno a casa alle 21 o alle 22. Magari con ciò riacquisto la mia libertà utilizzando la mia automobile; però non capisco che senso abbia farmi perdere la libertà la mattina per essere, poi, libero di essere ucciso la sera”.
Questo diceva Borsellino per accusare tutti quegli uomini di Stato corrotti e collusi con la mafia che alla fine portarono lui, Falcone, Dalla Chiesa e tanti altri a sacrificare la vita per degli ideali veri, autentici nella più totale indifferenza.