Pensione opzione donna quali sono i requisti che servono? Fra i tanti dubbi che si pongono le lavoratrici, c’è quel che concerne la pensione con l’opzione donna se si parla di contributi misti. Per avere accesso al trattamento nel caso che si sia lavorato da autonomi o dipendenti si devono avere degli appositi requisiti.
L’opzione donna, bisogna evidenziare, consente a una lavoratrice di richiedere la pensione con 35 anni complessivi di contribuiti avendo già fatto 58 anni se si parla di una dipendente. Mentre con 35 anni di contributi sulle spalle, ma 59 anni di età nel caso di lavoratrice autonoma.
Prendendo una lavoratrice Ex Inpdap, Poste Italiane o FS, il requisito contributivo è di 34 anni, 11 mesi e 16 giorni con età di 58 anni. Tutto è valido se i requisiti sono stati raggiunti entro il 31 dicembre dello scorso anno.
Per chi non lo sa, la finestra mobile per le lavoratrici autonome è di 18 mesi, per le altre due tipologie di lavoratrici è di 12.
Pensione Opzione Donna: a chi spetta per legge la pensione?
Se una lavoratrice, in base al lavoro svolto, ha maturato parte di contributi da lavoro autonomo e una parte come dipendente, quali sono i requisiti per richiedere la pensione con l’opzione Donna? La risposta è autonoma con una finestra di 18 mesi e 59 anni.
Riepilogando, a contare non sono gli anni di contributi maturati da lavoratrice autonoma o dipendente. Basta che siano presenti contributi versati per la prima categoria citata. In questo caso, ovvero di contributi misti, per fare accesso alla pensione Opzione Donna serve fare il ricongiungimento dei contributi che si trovano nella gestione dei lavoratori autonomi confrontandoli con quelli della gestione dei lavoratori dipendenti.
Dev’essere l’interessato a richiedere la ricongiunzione dei contributi ed è anche piuttosto onerosa. Non è una somma degli anni di contributi e per fare domanda bisogna presentare tutto all’Ente nel quale si ha intenzione di rivolgerli.
L’istanza può essere fatta una volta oppure un’altra volta e basta dopo 10 anni dalla prima, come si legge da Money.it.
Conclusioni
Passare al sistema di calcolo contributivo va a provocare un taglio medio della pensione che si percepirà, 20% – 30 % rispetto al sistema misto. La diminuzione dell’importo è soggettiva, tutto dipende dalle caratteristiche di una lavoratrice. Ad entrare in gioco sono carriera svolta, anzianità contributiva maturata alla data di accesso al regime, retribuzione mensile ed età.
Infine, se la retribuzione è stata sempre elevata fin dal primi tempi di iscrizione all’INPS, dunque in questo caso si parla di regime retributivo, la riduzione sarà più bassa rispetto a una superiore anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. Bisogna senz’altro stare attenti al ricongiungimento dei contributi se si vogliono far le cose per bene.
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