Pensioni minime, tarda ad arrivare l’aumento ma per quale motivo? L’incremento delle pensioni minime è un tema piuttosto sentito nel nostro paese. In molti si aspettavano l’arrivo di un aumento delle pensioni minime che però non è mai arrivato, almeno per il momento.
In molti si sono chiesti per quale motivo. La norma, che è stata approvata nella legge di Bilancio e che ha avuto decorrenza a partire da gennaio, al momento non è stata ancora applicata.
Al momento, il Ministero del Lavoro è al lavoro per cercare di velocizzare il tutto.
Pensioni minime, l’aumento tarda ad arrivare ma per quale motivo?

L‘aumento delle pensioni minime, che è stato inserito dal centrodestra nel programma elettorale è uno dei punti su cui la maggioranza da diverso tempo ormai insiste. E’ stato il governo Meloni a prevedere questo aumento nella scorsa legge di Bilancio, seppur limitatamente. Previsto un aumento a 600 euro delle pensioni di chi ha più di 75 anni, ma solo per il 2023.
Nonostante questo aumento dovesse arrivare già a gennaio, al momento, nel mese di maggio, nessuno lo ha ricevuto. Ma per quale motivo?
Il Governo avrebbe una certa difficoltà nel definire la platea di pensionati che dovrebbero ricevere l’aumento.
A quanto pare l’aumento?
Secondo la legge di bilancio di dicembre, l’aumento sarebbe stato dell’1,5% per gli assegni inferiori o uguali al trattamento minimo secondo le soglie Inps. Per l’anno corrente, la soglia è stata fissata a 563,73 euro.
Chi ha un assegno minimo, con tutto l’aumento arriverebbe a percepire sopra i 572 euro. Per raggiungere l’obiettivo dei 600 euro al mese, i pensionati con più di 75 anni di età avrebbero un aumento del +6,4%.
Per questi beneficiari, di età superiore ai 75 anni, la somma salirebbe a 599,82 euro. Ma quando arriveranno questi aumenti?
La circolare diffusa dall’Inps aveva specificato che l’aumento sarebbe stato riconosciuto dal 1°gennaio 2023, tuttavia la minima è rimasta tale e quale. Molto probabilmente gli aumenti arriveranno a luglio.