Chi piange guardando un film è psicologicamente più forte. Piangere con i film è sintomo di empatia e di grandi emozioni interiori. Una storia ci commuove, il cinema ha sempre trasmesso messaggi di grande importanza. Quando piangiamo guardando un film, i nostri amici tendono a prenderci in giro. Siamo deboli? No. Commuoversi non è mai segno di debolezza, ma di grande empatia interiore.
Non sono molte le persone che riescono a lasciarsi andare alle emozioni e le trattengono, favorendo l’ansia e lo stress. In realtà, il pianto è una delle azioni più naturali dell’organismo.
Indica che ci stiamo liberando di ciò che abbiamo dentro di noi. Può essere un’emozione, una situazione stressante, una paura interiore. L’obiettivo dei film è trasmettere un messaggio.
Ci immedesimiamo nei protagonisti e avvertiamo cosa provano per un’ora e mezza. Possiamo farci una risata, oppure lasciarci andare alle lacrime guardando un film, in base al nostro stato d’animo.
Piangere con i film: significato
Ogni emozione è unica: siamo noi a fare la differenza. Il nostro carattere, la personalità, l’anima sono fattori che determinano l’emotività e la sensibilità. Avere un animo nobile e sensibile significa anche essere in grado di provare empatia.
La Claremont Graduate University ha voluto approfondire lo studio della psicologia umana. Quando guardiamo un film emozionante, il nostro cervello comincia a rilasciare l’ossitocina. Quest’ultima è una sostanza che determina l’empatia.
Inoltre, l’empatia è strettamente correlata con i neuroni a specchio, che ci permettono di comprendere le situazioni altrui e gli stati d’animo. Ecco che, quindi, nel momento in cui un film ci fa piangere, si scatenano diverse emozioni, tra cui la tristezza.
Pensiamo al legame tra noi e quel dato film, ai messaggi che passano e che arrivano al nostro cervello. Un concentrato di emozioni e di lacrime, che fanno bene all’organismo e che aiutano a liberarci dello stress. Mai trattenere ciò che proviamo.