La società moderna ci impone di essere brillanti, allegri e positivi. Sulla base di questo principio, dunque, coloro che piangono o meglio si piangono addosso, sono viste delle persone deboli e che non sono in grado di gestire le proprie emozioni.
La verità sembra essere diversa da come appare. Le persone che piangono spesso, non fanno altro che utilizzare il pianto proprio per sfogarsi e questo vuol dire che sono in grado, più degli altri, di gestire ogni tipo di pressione proveniente dall’esterno e lo stress.
Sarà capitato sicuramente a tutti nella vita almeno una volta di piangere e accettare una qualsiasi cosa, soltanto dopo essersi sfogati proprio attraverso un pianto e di sentirsi meglio subito dopo.
Ebbene, non è proprio come si pensa, ovvero che le persone che piangono spesso sono deboli. Al massimo, coloro che reprimono le loro emozioni, vanno incontro a malesseri che possono diventare, giorno dopo giorno sempre più acuti.
Piangere per sfogarsi, spesso da la possibilità di raggiungere un equilibrio motivo migliore. Piangere spesso, utilizzando il pianto come sfogo, lascia una sensazione di benessere che deriva dall’aver lasciato libero sfogo alle emozioni e non dal reprimerle.
Questo è stato confermato anche dalla scienza.
Sembra infatti che chi non è in grado di piangere, oppure chi fa di tutto per impedire alle lacrime di uscire, risulta essere più incline a sviluppare patologie e disturbi.
Il pianto aiuta quindi a pulire l’anima e a cancellare nel contempo tutte le negatività.
Dopo un pianto liberatorio, spesso ci si sente meglio e soprattutto quello che inizialmente era un problema, sembra aver trovato una soluzione, che magari prima era invisibile per tristezza e rabbia.
Questo perché il pianto rilascia nel corpo endorfine e ciò vuol dire che il corpo dopo si sente meglio.
Secondo gli esperti, il pianto sembra essere ancora più efficace quando accanto si ha una persona che può offrire un supporto dal punto di vista emotivo o che possa capire lo stato d’animo di colui che piange.
Il pianto, dunque, si deve considerare positivo qualora venga scatenato da un fattore.
Mentre se è prolungato e soprattutto non ha un motivo alla base, potrebbe essere sintomo di un malessere inferiore.
In questo caso è bene affidarsi alle cure di un professionista.
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