La piccola Emma si è spenta a soli 12 anni abbandonando per sempre i tantissimi sogni nel cassetto che purtroppo non riuscirà mai a realizzare. Una tragedia che ancora una volta ha sottolineato come alcune volte le diagnosi tardive possano portare alla morte di persone, in questo caso di una bambina.
A raccontare la triste vicenda sono i genitori che chiedono giustizia dopo aver perso la loro bimba e che ora sperano di poter aiutare altre famiglie. Intorno a loro tutta la comunità che appresa la notizia ha dimostrato grande solidarietà, affetto ma soprattutto qualsiasi tipo di aiuto.
Emma Martinez Fascon aveva solamente 12 anni quando ha iniziato a manifestare alcuni malesseri che hanno fin da subito allarmato sua mamma e suo papà. Purtroppo però, i medici non hanno compreso cosa stava accadendo e per tre volte consecutive hanno rimandato a casa la piccola lasciandole abbandonare il pronto soccorso.
Purtroppo però, ora l’adolescente non c’è più e i genitori hanno deciso di raccontare la sua storia per portare a galla quanto accaduto.

Piccola Emma morta a 12 anni, rimandata a casa dall’ospedale per tre volte
Emma ha perso la vita a seguito di una peritonite purulenta che ha poi portato ad un’infezione per cui i medici sono poi intervenuti troppo tardi. A raccontare la sua storia sono i genitori a El Pais che, hanno spiegato come arrivati per ben tre volte all’ospedale sia stata rimandata a casa.
Al termine di ogni accertamento i medici hanno consigliato ai genitori di riportare a casa la bimba non riscontrando nessuna patologia o infezione. Quest’ultimi infatti, avevano associato i suoi dolori ad un possibile virus allo stomaco sottolineando quando il tutto non fosse affatto grave.
Purtroppo però, la situazione era ben diversa da quanto sembrava perché la piccola dopo aver manifestato una forte febbre ha poi perso la vita. I genitori non si danno pace e cercano giustizia affermando: “Come è possibile che dopo essere andati tre volte dal dottore, nessuno abbia pensato di sottoporre mia figlia a un’ecografia?”.
“Emma giocava a calcio, era un bimba festosa, affettuosa, piena di vita, andava al campo con i suoi due fratelli di 17 e 22 anni e la conoscevano tutti” terminano i genitori a El Pais.