Recovery Fund, la richiesta di Conte approvata dall’Unione Europea, presentato il 6 Maggio. Giuseppe Conte ha annunciato durante la diretta delle 20.15 del 23 Aprile che ha ricevuto l’approvazione per il Recovery Fund.
In videoconferenza, ha accennato della nuova misura che non dovrebbe essere meno di 1.500 miliardi di euro. Sono prestiti a fondo perduto ai Paesi Membri, in particolari ai più colpiti dal Coronavirus. Un prestito essenziale.
Conte, infatti, sottolinea che “tali prestiti sono essenziali per mantenere il mercato unico“. Un campo di gioco eguali per tutti, per rispondere in maniera unica allo stesso modo. Senza che nessun paese rimanga indietro per l’economia.
Ha anche ribadito come sia un fondo necessario e urgente proprio per l’attuale situazione economica italiana e non solo. Insieme ad altri leader dell’Unione Europea, ha sottolineato che si lavora in solidarietà.
Il concetto di solidarietà però trova anche un altro motivo: la tutela del mercato unico. In questo momento, le aziende italiane non si trovano in una situazione facile da gestire, dopo il lockdown imposto fino a Maggio.
Recovery Fund chiesto da Conte all’Europa
Una volta ritornati al lavoro, ci saranno molti aspetti da gestire, gli stipendi ai dipendenti, i costi di una azienda o una ditta, ma anche di una piccola medio impresa. “In questa prospettiva, non c’è alcuna differenza tra Nord e Sud Europa.”
Il Recovery Fund sarà presentato proprio il 6 Maggio. Il Consiglio Europeo è terminato solamente da poco, ma Conte ha subito condiviso tramite una diretta su Facebook quanto saputo. “Grandi porgessi, impensabili fino a poche settimane fa.”
Per adesso, la commissione dovrà occuparsi e lavorare per presentare proprio il 6 Maggio il Recovery Fund, che andrà proprio a tutelare i paesi più colpiti. “In questo modo tutti potranno proteggere il proprio tessuto socio-economico.”
Come sottolinea Giuseppe Conte durante la diretta, i progressi sono stati fatti dopo l’iniziativa della lettera dei 9 Paesi Membri, tra cui l’Italia, in cui si chiedeva all’Europa di essere presente, unita contro il Coronavirus.
“Introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per proteggere le nostre economie e assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno, preservando, per questa via, il mercato unico.”