Reddito di cittadinanza, in arrivo una stretta ecco chi lo perderà e cosa cambia. Tutte le novità comprese in un emendamento al Decreto Aiuti approvato dalle commissioni della Camera e che ora va in Senato. Svolta in vista per quanto riguarda il reddito di cittadinanza che resterà. Ad ogni modo, esistono dei casi in cui si può perdere il beneficio come dire il no ad un’offerta congrua a chiamata diretta.
E’ questo sostanzialmente quanto previsto dal centrodestra al Decreto Aiuti, approvato dalle commissioni della Camera con il voto contrario del M5S. Ma cosa cambierà sostanzialmente?
Reddito di cittadinanza, cosa cambierà e chi potrà perderlo
Sostanzialmente a partire dai prossimi mesi, le offerte congrue possono essere proposte direttamente dai datori di lavoro privati ai beneficiari che firmano il Patto per il lavoro, dove è previsto l’obbligo di accettarne almeno una su tre.
Il datore di lavoro privato comunicherà, quindi, il rifiuto al centro per l’impiego. Questo quanto previsto dall’emendamento riformulato sulla base di quelli presentati da Maurizio Lupi, Riccardo Zucconi, Rebecca Frassini, Paolo Zangrillo, Lucia Scanu e Manuela Gagliardi.
“Viene finalmente posto un freno allo scempio del Reddito di cittadinanza così concepito. Ora, infatti, i datori di lavoro privati potranno formulare offerte direttamente ai percettori che, in caso di rifiuto, vedranno decadere il loro sussidio. Un primo passo per iniziare a smantellare le distorsioni di un provvedimento che non crea occupazione, sperpera risorse e induce al lavoro nero”.
Questo quanto dichiarato dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.
“Grazie ad un emendamento di Forza Italia a mia prima firma approvato nel Dl aiuti è stato inferto un duro colpo al reddito di cittadinanza. Finalmente i datori di lavoro potranno proporre un’offerta diretta ai percettori del beneficio baipassando l’inefficace sistema dei centri per l’impiego e dei navigator”. Questo ancora quanto dichiarato da Paolo Zangrillo.